lunedì 3 novembre 2008

High School Musical 3



High School Musical 3 è un film di Kenny Ortega del 2008, con Zac Efron, Vanessa Anne Hudgens, Ashley Tisdale, Corbin Bleu, Lucas Grabeel, Monique Coleman, Bart Johnson, Leslie Wing, Olesya Rulin, Chris Warren Jr.. Prodotto in USA. Durata: 100 minuti. Distribuito in Italia da Buena Vista a partire dal 31.10.2008.

Sabato pomeriggio prima di entrare in sala con la mia migliore amica per assistere alla proiezione di High School Musical 3 ero un pochino scettica. Credevo che avrei trascorso qualche piacevole ora seguendo un film per ragazzine, che non mi avrebbe colpito più di tanto.
Mi ero dimenticata, come faccio purtroppo troppo spesso, della passione nascosta dentro di me, negli angoli più profondi nel mio cuore: io amo scrivere e basta poco perchè io cominci a digitare parole su parole su queste pagine bianche.
E anche questa è una buona occasione per farlo.
Certamente sono consapevole che la trilogia che si è conclusa con questo episodio, ambientato in un college americano, i cui protagonisti sono dei ragazzi e delle ragazze giunte al senior year, non segnerà indelebilmente la storia del cinema. Questo però non è un buon motivo per riflettere sulla realtà (o irrealtà) che su quello schermo è stata proiettata.
Il mondo descritto è un mondo surreale, un mondo idilliaco. C'è una scuola, enorme, bellissima, come di sicuro ne esistono molte negli Usa, e di una classe di studenti, che preparano per lo spettacolo di fine anno un musical che parli delle loro stesse vita, musical che è il filo conduttore di tutti gli altri sviluppi della trama. Ma non è questo che mi è sembrato surreale, ma i protagonisti.
Forse sono io, che provengo da una esperienza liceale che non mi ha fornito molto elementi per credere positivamente nel mito di quelli anni, nel mito dell'abbandono della propria classe...ma le dinamiche di quei ragazzi erano davvero particolari. Si raccontavano storie d'amore perfette, una delle quali si trova di fronte al tema della separazione, a causa delle scelte universitarie dei due innamorati, storie che sopravvivono ad ogni cosa, in un equilibrio instabile tra sogno e realtà (anche se il sogno, in tutto il film, è la dimensione che prevale).
Si il sogno.
Guardando quelle immagini scorrere sullo schermo e alcune ragazzine accanto a noi in sala osservarle con gli occhi lucidi ho provato il fortissimo desiderio di riuscire anche io a tornare a credere nei sogni, proprio come loro.
La storia di quei due ragazzi e l'affermazione di un amico "nessuno resta con la stessa ragazza dopo la maturità" mi ha riportato alla mia realtà. La frase di quel ragazzo è stata smentita, nel film, ma nella mia vita è stata più vera che mai.
Quelle ragazzine intorno a me però nella magia di quell'amore, nella possibilità di lottare e di raggiungere tutti gli obiettivi che ci si prefiggono nella vita, nei loro sogni ci credono ancora...e anche io voglio crederci, anche se non ho più tredici anni, ma con la forza e la consapevolezza di una ventenne.
Ho ancora voglia di credere in qualcosa e, soprattutto, in qualcuno.
Negli ultimi tempi non è stato facile. Ho conquistato una maggiore fiducia in un sentimento in cui da sempre ho creduto poco, l'amicizia, ma non sempre questa fiducia è stata premiata dai fatti...e poi l'amore...anche lì, ho bisogno di ritrovare la magia di credere che esista...
Certo, i film hollywoodiani, soprattutto quelli della disney, hanno sempre questo obiettivo. Puntano far evadere gli spettatori, ad accompagnarli in un mondo diverso dal loro, lasciando alla conclusione in loro la voglia di ritrovare un po' di quella magia nelle proprie giornate.
In conclusione dunque non posso consigliare questo film a chi si aspetti un film serio. Non vuole esserlo.
E' un film che presenta personaggi volutamente tipicizzati, come la ragazza smorfiosa che vuole emergere su tutti, come i ragazzi che vivono la loro vita come quando corrono sul campo delle loro partite di basket, come gli amici, i compagni, le scene di vita scolastica che forse mai nessuno ha vissuto così nella sua vita.
Ma, certamente, questo film, sotto una appartente aria di superficialità, nasconde qualcosa di profondo, che per chi, come me, non ha mai voglia di tagliare quel filo che lo lega all'età dei sogni e delle speranze, l'età dell'ingenuità e della immaturità, può essere molto prezioso.






























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