martedì 30 dicembre 2014

Qualche pensiero (per me) tra un anno e l'altro



Tra la fine di un anno e l'inizio di un altro solitamente scrivo un post e dunque eccomi tornare sul mio blog, a cui tengo molto nonostante passi sempre più raramente.

Il 2014, se devo essere sincera, è stato un anno che mi ha soddisfatto poco, un anno di mezzo, ma nello stesso tempo come tutti gli anni importante.

Mi ritengo fortunata dato che sono stati 12 mesi di pieno lavoro, in un periodo come questo, e sono felice, perché giorno dopo giorno in ufficio ho cercato di dare il meglio di me e di migliorarmi, in un ambiente sempre pieno di stimoli, complesso e nel quale piano piano mi sto inserendo. Ci sono stati giorni più o meno semplici, persone con le quali sono andata più o meno d'accordo, ma sicuramente sono cresciuta e questo di certo non mi dispiace.

Poi è stato un anno in cui ho iniziato a frequentare più intensamente un partito politico. La politica, a dir la verità, mi sta deludendo molto, a livello nazionale e anche a livello locale, ma credo che lamentarsi, senza provare nel proprio piccolo a partecipare, sia più inutile che cercare di muoversi e quindi tento, nonostante il tempo sia pochissimo, di interessarmi e di esserci. Ho scoperto che, accanto a politici e amministratori locali spesso lontani dagli interessi dei cittadini e incapaci di trovare soluzioni, ci sono tante persone che hanno ancora passione e voglia di fare e spero che tali persone, nonostante tutto e tutti, possano contribuire ad un futuro migliore, in Italia e nelle nostre città.

Nel 2014 è nata la mia pagina su Facebook dedicata a Milano: Noi amiamo Milano - In diretta dalla città che amiamo. Sinceramente non pensavo che in pochi mesi avrebbe raggiunto più di 3000 "Mi Piace", soprattutto perchè la gestisco da sola con foto, link, pensieri e commenti sulla città nella quale vivo da ormai quasi 10 anni, sempre più impegnata, sempre con meno tempo libero. Invece è cresciuta anche lei, tantissimo, e ne sono molto orgogliosa.

Quest'anno come tutti gli anni è stato pieno di gente...
C'è chi come sempre c'è stato e che ringrazio di cuore: i miei genitori, la mia nonna, la mia migliore amica.
C'è chi ha reso questi mesi pieni e vivi, come le mie coinquiline (con le quali ho condiviso momenti divertenti e di relax), come chi tra un aperitivo, un evento e un giro ha scherzato e sorriso con me, come coloro con i quali ho trascorso ore e ore tra excel, power point, riunioni.. Grazie a tutti.
E' capitato anche di dare troppa importanza a persone che a me ne hanno riservata poca, ma anche quel tempo non è stato perso.

Per il 2015?

Per il 2015 ho un primo grande proposito: cercare di non perdere mai l'entusiasmo.
La voglia di fare e la tenacia mi hanno sempre caratterizzato, come la curiosità e l'energia, ma negli ultimi mesi talvolta sono venute meno. Devo recuperarle, a pieno, in ogni campo.
Inoltre devo ricordarmi chi sono e quanto valgo, cercando di rispettare tutti ma nello stesso tempo pretendendo rispetto per me, anche questo in ogni campo.
Spero anche di riuscire a migliorare nel selezionare le persone da avere accanto: i due punti precedenti, infatti, dipendono anche da chi condividerà con me i prossimi mesi.

Non voglio tediarvi con le mie considerazioni personali. Solitamente non uso il blog per questo, ma tra un anno e l'altro qualche pensiero è concesso e chi mi conosce davvero bene sa che adoro scrivere e condividere...

Prima di chiudere, voglio porgere a tutti i miei migliori auguri per questo 2015.

Auguri a tutti!

Auguri all'Italia e auguri anche a Milano, che quest'anno ospiterà Expo2015, speriamo possa essere un'occasione per recuperare fiducia e voglia di futuro.

Buon 2015!!!!!

A presto....


mercoledì 8 ottobre 2014

Lavoro e consumi non si creano per legge.. o peggio per slogan

Ultimamente scrivo poco qui sul blog, soprattutto perchè il tempo per seguire l'attualità (e soprattutto per commentarla) è per me molto poco. 
Come me molte persone lavorano (ancora... per fortuna, nonostante tutto) e/o comunque non riescono comunque a seguire tutte le notizie, i comunicati stampa, le interviste, i pensieri e i tweet.

Il governo Renzi è lì, dopo Monti, dopo Letta, cerca di creare lavoro con una legge dal nome inglese, lo Jobs Act (dirlo in Italiano, Legge sul Lavoro, certo è meno figo e fa anche meno marketing). Fiducia o non fiducia, bagarre in Parlamento... Forse ci riuscirà ad approvarlo e quando leggerete questo post provabilmente sarà già sui giornali con dei bei titoloni la sua approvazione.



A Renzi va il merito, a mio parere, di mettere in discussione i muri innalzati da anni da diverse parti, sindacati in primis (e suoi colleghi di partito anche...), mettendo in crisi quelle bandiere ideologiche che per anni hanno immobilizzato il cambiamento del Paese.

"Art.18 si" e "art.18 no" sono gli slogan principali che da una parte e dall'altra si sentono pronunciare non appena qualcuno vuol parlare di mercato del lavoro.
Dire di toglierlo crea un caos primordiale. Dire di non toglierlo sembra bloccare la ripartenza del lavoro. Renzi voleva toglierlo. Forse ci riuscirà, forse non ci riuscirà, forse userà magheggi per farlo e poi non farlo in realtà (un po' come le province ricordiamo, eliminate solo dalle elezioni ma non nelle strutture). 
Tutto questo servirà a creare lavoro?

Nuove leggi, nuove regole, la modifica della regolamentazione, la modifica delle tipologie di contratti, le discussioni su entrate e uscita, su licenziamenti, cassa integrazione, indennità di disoccupazione, sono tutti aspetti positivi, credo, che possono favorire miglioramenti della realtà che i lavoratori (o gli aspiranti tali) si trovano a vivere. Renderebbero più flessibili il mercato, credo. Renderebbero l'Italia più simile ai Paesi con i quali compete, credo. Renderebbe meno rigido il rapporto tra imprese e occupazione, credo.
E' tutto vero. Credo.

Ma davvero siamo convinti che il lavoro si possa creare per legge?
Il lavoro si crea alimentando un circolo virtuoso: 
più consumi, più investimenti, più impresa, più occupazione > più consumi, più investimenti, più impresa, più occupazione.

Anche di rilanciare i consumi, infatti, si parla.

Di qualche giorno fa la proposta di portare il TFR (Trattamento di fine rapporto) nella busta paga dei lavoratori, proposta che arriva dopo il tentativo (rivelatosi dati Istat alla mano poco produttivo) dei famosi 80 euro.

Chi è favorevole a tale proposta considera un incremento della liquidità nel portafoglio dei lavoratori a fine mese una spinta per favorire la ripresa dei consumi. Certo, potrebbe quasi sicuramente accadere che trovandoci qualche euro in più sul conto corrente (noi pochi fortunati ad avere ancora un lavoro) potremmo ogni mese acquistare qualcosina in più. E' vero.

Ma il Tfr ha una funzione.

In Italia la previdenza complementare non è ancora decollata e i lavoratori superfortunati da riuscire a raggiungere l'età pensionabile riceveranno dalla gamba pubblica della previdenza una pensione che abbasserà di molto gli introiti rispetto allo stipendio ricevuto.
Inoltre, molti lavoratori, il lavoro lo cambiano o peggio lo perdono. 
Il Tfr è un cuscinetto, che si impone ai lavoratori di detenere. Certo imporre non è mai liberale e ognuno dovrebbe poter essere libero di scegliere se spendere o risparmiare, anche questo è vero.
Il Tfr inoltre è una somma di risorse finanziarie che vengono "depositate" per un periodo tendenzialmente lungo di tempo, che consente agli intermediari (che stanno di mezzo tra depositi e crediti) di utilizzare tali fondi per erogare finanziamenti a medio/lungo termine (proprio quelli che servono ad imprese e famiglie per effettuare investimenti e che già mancano in questi anni...).

Aggiungere il Tfr in busta paga può dare un piccolo aiutino ai consumi, ma vale la pena attaccare uno dei pochi (seppur piccoli) pilastri del risparmio degli Italiani?

La vera domanda di fondo è: ma lavoro e consumi si possono creare semplicemente approvando leggi? O peggio con slogan?

Magari...

I dati drammatici li leggiamo, li vediamo ma soprattutto li viviamo ogni giorno: basta fare un giro per le nostre città, anche per Milano, una delle città più vive d'Italia, che attende l'Expo, per comprendere che non sono solo numeri. Un ennesimo articolo che descrive la drammatica situazione che l'Italia sta vivendo (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-10-07/peggio-una-guerra-sette-domande-scoprire-veri-numeri-lunga-crisi-175759.shtml?uuid=ABYNau0B)

L'unica soluzione per fermare una situazione così radicalmente negativa è pensare a cambiamenti profondi,
che consentano di ridare un futuro a chi ancora crede in questo Paese, che consentando di recuperare la fuga di lavoro, la fuga di persone, la fuga di consumi, la fuga di investimenti e capitali.

Certo fa piacere se delle leggi cercano di migliorare il mercato, il mondo del lavoro, le regole... ma è ben più urgente domandarsi come crearla l'occupazione, i contratti, le collaborazioni... e questo non può essere fatto con un semplice decreto legge.

E' necessario pensare a scelte profonde e forti. Certo con governi in grado di governare (stabili, forti) e con l'appoggio delle parti sociali (compresi i sindacati) se non vogliono ritrovarsi a rappresentare disoccupati più che lavoratori.
Un esempio, il primo grosso tema che mi viene in mente e che andrebbe affrontato, è la revisione del modello di welfare con una maggiore collaborazione pubblico-privato (nella previdenza, nella sanità...). Il welfare è la più grossa voce che pesa sulla spesa pubblica e sotto il peso del welfare, se troppo preciso, un Paese può rimanere schiacciato.
Prima di pensare a portare il Tfr in busta paga, va creata e favorita una cultura della previdenza integrativa e del risparmio. E questo non si fa per legge: la previdenza complementare in Italia è già stata introdotta.
Si fa con politiche che favoriscano una cultura, perchè no anche iniziando dall'istruzione e dalla formazione.

Poi certo si parla troppo e si fa troppo poco per investire sui grandi asset che nel nostro Paese ancora ci sono: il Paese in primis. E' conosciuto nel mondo come "Il Bel Paese", mentre le nostre bellissime città sono abbandonate spesso a se stesse, sporche, insicure, inefficienti, anche sotto ai monumenti che ci rendono famosi e attirano milioni e milioni di turisti e visitatori. I trasporti, poi, rendono difficilmente raggiungibili molte parti bellissime della nostra penisola e delle nostre isole.

Per creare lavoro e consumi servirebbe questo e molto altro...  

La palla la passo a chi ci rappresenta, in Parlamento, e a chi ci governa... al momento Renzi...

Non voglio tediarvi amici che leggete il mio post, come al solito, come sa chi mi legge da più tempo, volevo solo esprimere qualche mio pensiero e condividerlo con voi.

Commentate mi raccomando!
Le vostre idee e i vostri punti di vista mi interessano :)


martedì 26 agosto 2014

Un post per chi ama Milano - Pagine diversamente "arancioni"



Facebook, oltre ad essere un social network utilizzato per mantenere o creare contatti di amicizia tra i diversi utenti, è sempre più utilizzato per la creazione di pagine con l'obiettivo di condividere idee, appartenenze, opinioni, prodotti, luoghi, aziende.

Negli ultimi anni sono nate diverse pagine aventi come tema la città di Milano - che come chi mi segue sicuramente sa è la città in cui vivo e che adoro - con in comune un colore, l'arancione.
Per chi non lo sapesse arancione è il colore con cui si sono presentati coloro che negli ultimi anni stanno governando la città. La politca non vuole essere l'obiettivo di questo post, che vuole solo dare uno sguardo, da più vicino, a queste interessanti testimonianze presenti sul nostro caro Facebook.

Sono comunità, luoghi di diffusione e di incontro nelle quali sono condivisi link, immagini, post, pensieri che fotografano la realtà che, purtroppo, sta deteriorando l'immagine del capoluogo lombardo negli ultimi anni.
A giudicare dal numero di "seguaci" sempre più alto di queste pagine vale la pensa passare a dare un occhio e, magari, contribuire con loro, inviando segnalazioni, idee, opinioni e documenti, anche utilizzando i nostri cari smartphone per comunicare ciò che della nostra Milano vorremmo veder diversa.

Mancano pochi mesi ad Expo 2015, i tusiti sono tanti in ogni mese dell'anno, Milano è attraversata da milioni di persone che ci vivono, che ci lavorano, che ci studiano, che ci transitano.
Riporto alcuni link qui sotto, con il logo delle pagine che personalmente seguo maggiormente.
 E' un elenco non esaustivo, sicuramente sono solo alcuni esempi... sono 3 pagine, molto interessanti, a mio parere.
Vi consiglio di cliccare sopra i link (nomi delle pagine) e di dare un occhio, da soli, e di pensare. La politica lasciatela stare... Guardate con gli occhi di cittadini e se potete, se vi va, cliccate "Mi Piace"... e restate in contatto.

1) Link > Salva-MI


2) Link > La Papera Arancione


3) Link >  Piazza Castello e la nostra Milano non sono una fiera arancione




Queste pagine le seguo già da qualche tempo, non sono le uniche... Seguo anche molti siti di notizie e di news, che consulto quando possibile (nel poco tempo libero che rimane dal lavoro...).

Milano è una mia grande passione, l'ho già detto.
Ecco perchè, da qualche mese, ho creato anche io una mia Pagina, sempre su Facebook, nella quale condivido contenuti trovati su diversi giornali online, altre pagine (tra cui quelle sopra consigliate), gruppi... nonchè segnalazioni che talvolta mi arrivano dagli amici (ormai tantissimi) che mi seguono.
L'obiettivo per me era creare un luogo di raccolta di tutto ciò che mi colpiva, tra ciò che accadeva qui sotto la Madonnina, e condividerlo...

Vi segnalo dunque anche "Noi amiamo Milano - In diretta dalla città che amiamo"
Link > Noi amiamo Milano - In diretta dalla città che amiamo



Milano è una città molto grande e di persone che la osservano ce ne sono tante.
I link che vi ho suggerito di visitare in questo Post sono solo un punto di vista... Sicuramente...
Sono solo opinioni, foto, immagini, pensieri....

Personalmente, credo che Milano (città che a molti non piace, da cui molti vorrebbero fuggire) meriti molto molto di più rispetto a ciò che attualmente sta vivendo.
La pulizia, la sicurezza, la lotta al degrado sono un diritto di tutti e, politica a parte, fa male vedere come spesso manchino, anche a pochi passi dal Duomo e soprattutto nelle periferie. Stabilire responsabiltà e soprattutto esprimere idee politiche non è l'obiettivo di questo Post... Diffondere link che possono essere utili per dare un occhio e riflettere sì...
 
Su questo blog potrete trovare altri post dedicati a Milano... Spero possiate leggerli, condividerli e commentarli... E fatelo liberamente, dicendo ciò che pensate, senza limiti...

Vi consiglio di visitare le pagine che vi ho suggerito. Basta un account Facebook (che molti di noi ogni giorno utilizzano per mille interessi e mille contatti), ma basta anche solamente cliccare sui vari link che ho inserito in questo post. Contribuite a far queste pagine (ma anche altre altrettanto belle che di sicuro troverete navigando).. Inviate immagini, idee, pensieri...

Se avete a cuore Milano, partecipate e condividete...

Milano è di tutti noi...
Arancione o non arancione...

martedì 8 luglio 2014

Perchè stasera tifo Germania

I Mondiali 2014 li ho seguiti poco. Le partite dell'Italia le ho seguite per la maggior parte in ufficio coi miei colleghi. Lo ammetto, senza molto entusiasmo.

Lo confesso, ho più voglia questa sera di tifare Germania.

Eh lo so, sono controtendenza. La Germania molti Italiani vorrebbero vederla perdere, ma ora vi spiego perchè tifo per lei, perchè la stimo.

Primo motivo, marginale, ma importante: sono nata sul Lago di Garda e in questo momento, anche se vivo a Milano, so bene che i turisti affolleranno le strade e i bar del mio paese con le loro bandiere... sono soprattutto Tedeschi e li sento più vicini a me di quando non siano i Brasiliani (senza che questi ultimi me ne vogliano).

Secondo motivo, più ideologico, ma non meno importante.
La Germania è un Paese che ha orgoglio, un Paese che con forza, con grinta, forse a volte anche con eccessivo senso di onnipotenza, crede in se stesso.
L'Italia non è più capace di farlo. Anche la Nazionale, in quel gioco che in fondo è il calcio, l'ha dimostrato.

Certo, le politiche di austerity imposte in Europa hanno la firma tedesca spesso. E' vero.
Ma noi abbiamo mai avuto la forza per avere voce in capitolo?

L'Italia è tra i Paesi fondatori della Comunità Europea.

Meriteremmo più grinta ed invece l'abbiamo persa del tutto.
Populismo, demagogia, il far nulla, la politica fatta di marketing e spot ci comandano... come pensiamo di confrontarci con l'Europa?
In Italia noi giovani ci sentiamo schiacciati e le soluzioni per la crisi che colpisce imprese e famiglie sembrano non essere priorità. In Germania, seppure ci son situazioni economiche diverse, i giovani non si sentono così e neppure famiglie ed imprese.

Meritocrazia è un criterio che non premia l'Italia ed io nella meritocrazia ci credo.

Certo la Germania ha fatto moltissimi errori e non sempre sta agendo in modo pulito ed onesto, ma non me la sento di non inchinare il capo di fronte ad un Paese così, che fino a qualche decennio fa era diviso a metà da un muro e che ora ha un'aria così forte e così impenetrabile... spesso irrealistica.. anche lei economicamente rischia molto dalla crisi dell'Europa... ma lei almeno ha orgoglio.

Forza Germania, perchè credo che tra Renzi e Merkel non ci sia paragone.
Forza Germania, perchè come i primi della classe ogni tanto sarebbe meglio imitarli, piuttosto che criticarli.

I poteri forti impediscono spesso all'Italia di esser forte e orgogliosa nelle risposte... nelle azioni.
Molto spesso però siamo noi stessi che impediamo ciò.

L'Italia è fondata sul culto della mediocrità.... in pochi si informano, in pochi studiano davvero, in pochi lavorano con energia e onestà, in tanti, troppi, accettano di esser guidati da governi poco abili nel risolvere i veri problemi..

La Germania stasera sta facendo una bellissima e grandissima partita!
Stupendo!!!

0-4 !! Per ora, per la Germania!

Se lo merita.

Con la speranza che l'Italia ritrovi la forza di credere ed investire su se stessa, a partire dai Mondiali... per cose che contano molto di più.

Io sono giovane, ho avuto la fortuna di avere un lavoro qui, a Milano, e cerco di svolgerlo al meglio. Io ci credo ancora nel mio Paese e nel cuore faccio il tifo per lui.
Certo credo che bisognerebbe abbandonare la mediocrazia e puntare a fare, più che alle parole.
Slogan non servono per rendere un Paese forte e nemmeno governi abili nel lanciare slogan.

Servono orgoglio e voglia di cambiare, partendo dalla riduzione di quella enorme montagna di tasse che frena il lavoro... non in modo spot (80 euro) ma in modo radicale e strutturale...Finchè ciò non accadrà saremo sfiduciati e sempre più poveri...

E non sarà poi una grande colpa tifare per un Paese forte, che piuttosto che criticare a volte dovremmo cercare di imitare... economia e politica a parte (su cui non intervengo per ammetto incompetenza..) Forza Germania!!

E siamo a 0 a 5...e ho concluso questo post solo mezzora dopo l'inizio della partita.. al 90esimo il risultato non so quale sarà :)

Il mio cuore resta in Italia!!! E spero davvero con il lavoro di tutti noi riesca a ritrovare la strada per essere orgogliosa di sè, mondiali a parte
Io amo l'Italia, non la Germania! Ed è per questo che stasera tifo Germania, perchè vorrei che l'Italia avesse più orgoglio e iniziasse una strada per diventare più credibile, diversa e forte, come merita.









martedì 17 giugno 2014

Notte prima degli esami


Domani prima prova, anno 2014.
Ogni anno centinaia di migliaia di studenti affrontano una delle prime grandi prove della propria vita: la maturità

Gli esami certo mettono molta ansia, ma anche il futuro ne mette molta. 
La notte prima degli esami puoi pensare tutto e il contrario di tutto, ma sicuramente è un momento importante.
Io non ricordo tantissimo della mia maturità, ma ripenso a cosa accadeva ormai ben 7 anni nella mia vita e mi rendo conto di quanto da allora sia cambiato.
La fine della scuola segna la fine di un periodo importante e l'inizio di un altro, pieno di moltissime nuove sfide e di esami sicuramente più pesanti e più difficili da superare rispetto alle tante temute prima prova, seconda prova, terza prova e prova orale.

Circa 490.000 ragazzi domani saranno davanti ad un foglio bianco a scrivere il loro tema. 

Siamo in un Paese in cui nel merito si crede sempre troppo poco, anche da giovani, e questo credo sia uno delle maggiori zavorre. Il lavoro è poco. Politiche industriali assenti, sistema fiscale, burocrazia, assenza di giustizia, crisi finanziaria, crisi economica, governi non abbastanza forti e non abbastanza volenterosi nel cambiare le cose consegnano a questi ragazzi un'Italia che crede troppo poco in loro e in cui loro stessi credono sempre meno.

Quello che mi sento di dire, da ormai 26enne, a chi con qualche anno in meno di me domani affronterà non solo un esame, ma un passaggio verso il futuro, è di non smettere di credere.

Le difficoltà che dovranno affrontare saranno molte.
Ma chi ha studiato, chi domani si impegnerà al massimo, chi nonostante i libri siano considerati sempre più inutili continua a leggere, ad informarsi, a cercare, chi è curioso, chi ha voglia di fare.. sicuramente troverà la propria strada. Ai maturandi voglio augurare di essere più forti delle loro paure. E di fregarsene di tutti coloro che affermano che studiare è inutile, che tanto c'è la crisi... 

A chi crede nel proprio merito auguro di non smettere di farlo. Essere bravi premia. 

Certo, trovare la strada sembra difficile ed è molto faticoso... la sfida vera non finisce mai.. ma chi ha merito ne è consapevole e - nonostante viva in un Paese che spesso crede poco nel sapere e nel saper fare - deve coninuare a crederci. Io ci credo, nel merito, come credo che in Italia molte cose vadano cambiate, anche nella formazione, nel sistema scolastico, nel mondo del lavoro.

Cari maturandi e cari lettori non voglio tediarvi ulteriormente.

Molti di voi saranno a cercare ipotesi sugli argomenti della prima prova di domani... molti di voi domani mattina cercheranno i classici "temi svolti".
Io amo troppo scrivere, non sarei mai riuscita a scrivere un tema cercando frasi qua e là su internet... 

Ragazzi cercate le vostre strade e costruite tutto con le vostre mani e le vostre menti.. Essere una fotocopia di altri non aiuta, meglio essere l'originale, fidatevi.

Vi lascio qualche mio vecchio post (scritto in realtà ben dopo il diploma ma che mi sento di condividere comunque con voi)




 
...E vi lascio anche una canzone, anzi la canzone per eccellenza di queste serate, che io stessa ho ascoltato tante volte non solo prima della maturità, ma soprattutto prima di tanti altri importanti esami..

In bocca al lupo per domani e in bocca al lupo per il vostro futuro!
Cercate le vostre strade, in Italia, all'estero, ovunque...
 E credete nel merito. E non permettete a nessuno di togliervi la speranza e i vostri sogni. Nemmeno alla crisi.












lunedì 16 giugno 2014

Non ci sono parole.

Raramente su questo blog scrivo per commentare fatti di cronaca. 
Ce ne sono moltissimi ogni giorno e, certamente, ogni storia meriterebbe attenzione, dato che dietro ad ogni storia, anche nera, ci sono persone.
Questa sera, però, non riesco ad andare a dormire senza scrivere due parole, due pensieri, due sensazioni, sulle due orribili vicende che oggi hanno occupato le homepage dei giornali, i social network e sicuramente i pensieri di molti di noi.

La notizia dell'individuazione del presunto assassino di Yara riporta l'attenzione su quanto accaduto a quella ragazzina, uscita di casa per andare in palestra, per allenarsi, per divertirsi, e mai tornata.
L'uomo a cui si è risaliti tra indagini, esami sul DNA, riesumazioni di salme, ricerca di figli illegittimi ha 40 anni ed è padre di 3 figli, ma soprattutto è un uomo e ci si chiede come lui (o, visto che vige presunzione di innocenza, qualcuno come lui) possa aver commesso un delitto così.

Questa notizia non oscura però un'altra altrettanto orribile, ancora più difficile da comprendere, che mette ancora più sgomento. Un uomo, nelle vicinanze di Milano, ha massacrato la moglie e i suoi due bimbi, di 5 anni e di 20 mesi. Tutti gli altri particolari su quanto accaduto, sottolineati vigorosamente in molti articoli (come il fatto che lui prima di ucciderla abbia fatto l'amore con lei) mi sembrano accanimento macabro su una notizia che di macabro ha già molto. Come la ricerca dei moventi. Cronaca ok, ma non ci possono essere cause che giustifichino azioni del genere.

Commentare è difficile e, in questi casi, non ha nemmeno senso, forse.

C'è chi invoca la pena di morte. Io personalmente non sono d'accordo con la pena di morte, certo sarei d'accordo con pene che facessero desiderare a questi individui la morte per il resto della loro vita.

Ma quello che prevale, leggendo queste notizie, è un grande senso di tristezza, enorme.

Non ci sono parole a volte.

Queste vicende sono difficilissime e forse impossibili da comprendere.
Sono accadute qui, a pochi passi da noi, compiute da persone apparentemente per bene, insospettabili.
Nel secondo caso compiute dalle persone con cui le vittime hanno pensato di vivere la propria vita e, nel caso delle piccole vittime, dalle persone che avrebbero dovuto proteggere la loro vita.
Una bimba di 5 anni, un bimbo di 20 mesi e una donna sgozzate.
E una ragazzina, Yara, massacrata di coltellate.

Ogni giorno le notizie che ci bombardano sono molteplici. Tante non le notiamo nemmeno, molte ci passano sotto gli occhi e ci lasciano indifferenti, molte altre ci fanno riflettere un po'... notizie come queste mi lasciano senza parole e forse in casi come questi l'unica cosa che può essere utile è il silenzio.

Sperando che a questi mostri (perchè non si possono definire e/o giustificare in nessun altro modo) ci pensi la giustizia, consapevoli che nessuna pena sarà mai così grande come il male che han fatto.

I mass media saranno sicuramente ricchi di speculazioni su queste notizie nei prossimi giorni, con servizi e programmi che scaveranno nelle vite distrutte delle vittime, spesso senza buon gusto, cercando di accontentare pubblico ed audience. Spero si ricordino, almeno, tutti, di chiamare questa gente con nomi e aggettivi adatti: assassini, punto. (Come ho già scritto per un altro orribile fatto di cronaca, a questo link
> http://laufas88.blogspot.it/2013/05/fabiana-ennesimo-caso-assurdo-di.html)

Io non pubblico le foto delle vittime. Io non sono un giornale, io non ho bisogno di impietosire i miei lettori per attirarli. Lascio solo 4 candele, dedicate alle 4 vittime di questi 2 mostri.
Certe notizie non han bisogno di parole ed immagini, colpiscono fortemente, e lasciano sgomenti. Meglio silenzio, per chi ci crede preghiera, e rispetto...



venerdì 13 giugno 2014

Pausa pranzo intorno al Duomo. Versione arancione.

Sono passati ormai quasi 3 mesi da quanto ho scritto il mio invito a cena per il sindaco di Milano (http://laufas88.blogspot.it/2014/03/gentile-sindaco-invito-cena-per-lei.html), ancora valido.

Forse un invito a cena è troppo impegnativo. Che ne dite di un invito a pranzo, qui in zona Duomo a pochi passi dalla sede del Comune? Io lavoro proprio qui attaccata.

Oggi, approfittando di una pausa leggermente meno frenetica del solito, mi sono seduta in un locale in una traversa di Corso Vittorio Emanuele.
Seduti ai tavolini principalmente due categorie di persone:
- turisti, provenienti da ogni parte del mondo
- lavoratori della zona, molti costretti nelle loro camicie, giacche e cravatte, alla ricerca di un po' di relax prima di tornare nel fresco dei loro uffici all'aria condizionata.

Essendo dentro ho scattato una foto molto esplicativa su come stare seduti tranquilli ai tavolini dei locali in zona Duomo non sia ormai così facile:


A pochi passi, inoltre, son riuscita ad immortalare l'accoglienza della nostra città ad una turista quasi sicuramente proveniente da qualche Paese europeo più a nord dell'Italia, Germania credo:



Ecco quindi che anche un giro in pausa pranzo intorno alla sede del suo Comune potrebbe servire a sindaco ed assessori per vedere come ormai è diventato il cuore di una città attraversata ogni giorno da migliaia e migliaia di persone e che l'anno prossimo attirerà, si spera, milioni di visitatori per Expo.

Volevo condividere solo qualche foto con voi.... torno al lavoro, come capita spesso indignata da ciò che vedo sotto il mio ufficio.. Certo, nelle periferie e anche appena fuori da zona Duomo, i problemi sono ben altri, ma qui ne va dell'immagine della città... Tutto questo è inaccettabile. Qui, a Roma e in tutti gli altri luoghi meravigliosi del nostro Paese.







mercoledì 11 giugno 2014

Lettera di mamma per il mio compleanno. Voglio condividerla con voi perchè sono orgogliosa :)



Oggi voglio condividere la bellissima lettera che ho ricevuto ieri sera dalla mia mamma (e anche papà...) per il mio compleanno.

Voglio condividere con tutti voi quanto sono orgogliosa (e felice) di avere dei genitori così...Volevo che anche voi sapeste che con me, dietro quello che sono, ci sono loro.. Sono cresciuta è vero, vivo in una città relativamente lontana, ma li sento sempre vicini...

Vi voglio bene mamma e papà! 

Grazie! 
Grazie di tutto!
                                                                                                                          
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10 giugno 2014
CIAO,
è da tanto tempo che non ti scrivo,  ma questo mi sembra uno di quei momenti importanti che meritano qualche riga di riflessione.
Leggendo il tuo blog, come vedi mi sono modernizzata anch’io, dici che sei “cresciuta”, beh me ne sono accorta anche se spesso, devo ammetterlo, sembro dimenticarmene…
Sembra ieri quando tenevo tra le braccia un “ fagottino” singhiozzante, sì perché nei primi giorni di vita avevi spesso il singhiozzo, non sapevo come prenderti in braccio per non farti del male , a cambiarti il pannolino: infatti sono riuscita a farti andare giù dal fasciatoio, per fortuna senza conseguenze , piangevo ogni volta che la notte  scoprivo che avevi la febbre alta, allora ti facevo impacchi con acqua fredda ,così mi avevano consigliato, e contemporaneamente mi scioglievo in lacrime…
Poi man mano che passavano gli anni ho imparato a starti sempre vicina  quando ogni piccola difficoltà ti sembrava fosse insormontabile e spero di esserci riuscita..
Poi col tempo hai imparato ad affrontare le tue giornate da sola, lontana da casa in una città che ti ha permesso di crescere tra varie difficoltà, tra momenti belli ed altri meno belli. Eravamo lontani ma il mio pensiero e la voglia di ESSERCI è sempre sta tanta.
In questi ultimi anni hai raggiunto dei traguardi importantissimi che ti permettono di festeggiare i tuoi 26 anni con soddisfazione ed orgoglio.
L’augurio che io mi sento di farti vorrei ne racchiudesse tanti, tutti insieme, perché ti auguro di poter realizzare tutti i tuoi sogni, perché lo meriti, e penso che con la tua caparbietà, anzi direi la tua TESTA DURA, li realizzerai sicuramente.
Ai miei auguri sono sicura che si unirà anche papà… allora dai… in bocca al lupo per tutto e sappi che potrai sempre contare su di noi.

                                                                                                                                                                Mamma 


martedì 10 giugno 2014

Tacchi che affondano nell'asfalto



Oggi, durante una breve passeggiata intorno all'ufficio (intorno al Duomo di Milano in pratica), mi son trovata - come gli anni scorsi di questo periodo - ad affondare con i miei tacchi nell'asfalto.

Quest'anno però, mi son posta una domanda. I marciapiedi sono rivestiti con asfalto, è un materiale di qualità?
Possono essere migliorati per evitare che ogni estate vengano bucherellati da donne che non rinuciano ad un po' di altezza nonostante il caldo?
Anche perchè poi vengono rivestiti da nuovo materiale, che di nuovo si presenta poco resistente con temperature elevate, che prima o poi, nel mese di giugno di ogni anni arrivano sempre.

Per rispondere alle mie domande ho, come faccio molto spesso, digitato su Google...

Ecco cosa ho trovato nei primi risultati (non ho molto tempo per cercare, mi fermo a questi)

Un articolo del 2004 in cui si parla di asfalto che si scioglie
http://archiviostorico.corriere.it/2004/luglio/24/asfalto_scioglie_rischio_cadute_per_co_7_040724022.shtml

Un post su come potrebbero essere resi fruibili i marciapiedi... con arredo urbano
http://www.degradoesquilino.com/2010/09/termini-marciapiedi-da-imitare.html

Interessanti entrambi i link.

Mi chiedo, in una città come Milano, che dovrebbe essere fashion e chic, piena di donne e città della moda, piena di turisti, chi pensa alla qualità degli ambienti urbani? Ci pensa qualcuno?

Ah beh certo stanno costruendo un orto, bosco o non so cosa davanti al Duomo (discutibile dal punto di vista artistico di sicuro), mentre intorno, al primo caldo estivo, i marciapiedi si sciolgono...

Il degrado nel centro della città presenta problematiche ben più gravi da risolvere, certo, e soprattutto nelle periferie, ma ricordiamoci che da Milano passano ogni migliaia e migliaia di persone... Renderla più pulita, carina, bella non sarebbe male... Tacchi e marciapiedi a parte!


lunedì 9 giugno 2014

10 giugno 26 anni dopo il 1988





Questo post lo voglio dedicare a tutti coloro che ogni giorno entrano in contatto con me, senza che io possa offrire loro un pasticcino dal vivo, nemmno oggi. Siete tanti ormai, soprattutto attraverso i social network. Il tempo per scambiare idee, battute, pensieri è sempre poco... ma scambiare idee, battute e pensieri mi piace troppo.

Non sono una Twitter addicted o una Facebook addicted, come si potrebbe pensare... anzi, credo molto nella vita reale e cerco di viverla al meglio, da mattina a sera.. è piena :)
ma questi mezzi mi consentono di entrare in contatto con molte molte persone e lo trovo davvero bello... perchè il virtuale è virtuale ok, ma dietro ci sono menti e cuori :)

Una dedica anche agli amici più lontani, a coloro che vedo ormai sempre troppo poco... 
Coloro a cui voglio bene però lo sanno e spero sappiano anche che non smetterò mai di volerne loro :)

Il lavoro porta via tantissimo del mio tempo, davvero tanto.
Però è una grande soddisfazione festeggiare un compleanno dopo mesi massacranti come questi, molto pesanti in termini di impegno e di orari (lo ammetto, stanca..) ma che mi hanno anche permesso di crescere molto... Questi 12 mesi son stati preziosi :)

Un grazie a chi condivide ogni giorno con me e a chi mi vuole bene davvero, mamma e papà in primis, ma non solo...

E grazie a tutte le persone che virtualmente o realmente mi regalano sorrisi e pensieri :)


Volevo farvi soltanto un saluto. Con un post un po' diverso dai soliti, dedicato a me.

A pochi minuti dai 26 anni..


Un saluto! 

PS Sappiate che da ora in poi non potrà più comprare abbonamenti ATM per Under26... Ehehe si cresce... piccolo simbolo, ma qui si cresce davvero :p 

Grazie a tutti voi che interagite con me, in ogni modo. 

  

giovedì 29 maggio 2014

Piazza Affari è diventato un luogo per concerti in pieno giorno?

Breve post di sfogo da Milano.

Piazza Affari, circondata da uffici, da oggi nel primo pomeriggio è luogo di prove per un concerto che si svolgerà questa sera. In pratica giovani musicisti suonano chitarre elettriche, cantano e da circa 4 ore ci deliziano con il rumore del basso. Anche con le finestre chiuse è impossibile lavorare.
Ciò si ripete circa ogni settimana, perchè una sera alla settimana dalle 19 circa in poi c'è un concerto in Piazza Affari, con birra alla spina e cocktail annessi.

Ecco l'annuncio su Vivimilano > http://vivimilano.corriere.it/locali/aperitivo-piazza-affari_223162593251.shtml?infoid=acff2e68-d2aa-11e3-a7ab-94816928f8d7-4

Dovrebbe iniziare di sera, ma questi è dalle 14 che rendono impossibile stare al pc e concentrarsi, in una delle zona più piene di gente che lavora.



Come potete notare non c'è nessuno ad ascoltarli è ancora presto.

Ma mi chiedo, è normale che il Comune autorizzi manifestazioni con musica a tutto volume in pieno giorno in pieno centro nei giorni feriali?

Milano è ancora una città per chi lavora o le priorità sono altre?

Scusate lo sfogo, ma noi (come credo altri nella zona) siamo chiusi in ufficio davanti ai pc dalle 9 di stamattina, non riusciamo a parlare tra di noi per il casino che c'è anche a finestre chiuse...
E tra poco iniziano anche a distribuire birra e cocktail dal banchetto in legno..

Benvenuti nella città dell'anarchia e del caos....Non siamo più la capitale del business italiano...

Ah se volete vedere cosa accade in un'altra zona molto bella di Milano, in Piazza Castello, guardate questo gruppo Facebook > https://www.facebook.com/pages/Piazza-Castello-%C3%A8-Milano-non-una-fiera-arancione/1401271340152027?fref=ts

Ce ne sono anche altri.

Il tema è comune... e il Comune sarebbe il caso cominciasse a preoccuparsi anche di tutti i cittadini che da mattina a sera hanno (per fortuna di questi tempi) ancora qualcosa di serio da fare.

Scusate lo sfogo eh.. ma senza regole e senza un po' di ordine questa città sta diventando invivibile..

Ah per i lavoratori (e studenti e turisti) domani ci sarà anche sciopero dei mezzi pubblici (non un evento raro da noi...)...

W Milano eh :)



giovedì 22 maggio 2014

Da giorni i taxi stanno bloccando Milano. Il caso Uber però non riguarda solo Milano

Il digitale e le regole. 
L’innovazione e il cambiamento. 
Son temi che riguardano tutti.
 
 
 
Negli ultimi mesi la città di Milano è stata luogo di diverse proteste, spesso molto accese, da parte dei tassisti, con la richiesta di contrastare Uber, applicazione per smartphone che permette agli utenti di prenotare un servizio di trasporto “fermando” autisti che si trovano il più vicino possibile al luogo da cui effettuano la richiesta. Negli ultimi giorni la protesta ha raggiunto livelli molto forti, con diverse occasioni di blocco selvaggio del servizio e diverse occasioni di scontro. Ieri a Milano è arrivato anche il ministro Lupi, per un vertice.
Momenti di particolare tensione si sono registrati sabato scorso, in occasione del Wired Next Festival, il festival dell’innovazione organizzato in un grande giardino pubblico milanese dal mensile. Il Panel dedicato al tema “Viaggiare low-cost” è stato sospeso dopo alcuni minuti quando la general manager di Uber Italia, Benedetta Arese Lucini, è stata colpita da uova quando ha cercato di prendere la parola in un confronto organizzato con l’assessore alla Mobilità Maran e Maggiolo, rappresentante del sindacato Unica Filt Cgil. Anche nei giorni successivi ci sono stati scontri e proteste continue, con la sospensione del servizio da parte di alcuni tassisti.

Ma quali sono i motivi?

Da un lato Uber, arrivato a Milano e Roma nell’aprile del 2013 utilizzando auto blindate e con un costo superiore rispetto a quello dei taxi, è accusato di fornire un servizio uguale a quello di questi ultimi senza avere però la corrispondente licenza, realizzando quindi una concorrenza di tipo sleale. Anche negli Stati Uniti è emerso il tentativo di limitare o comunque regolarizzare la questione. In Germania, circa un mese fa, una associazione di tassisti ha ottenuto un’ingiunzione da parte dell’Unione Europea che identificherebbe Uber come una vera e propria azienda, tenuta a rispettare le regole dei tassisti, e non solo come un insieme di lavoratori indipendenti che utilizzano una piattaforma di acquisto/vendita di un servizio assimilabile ad Ebay. I casi di contrasto da parte di tassisti e istituzioni non sono mancati quindi anche in altri Paesi.

Il rispetto della legalità, credo, dovrebbe essere garantito da tutte le parti. Dai tassisti, da Uber e da chi è tenuto a verificare il rispetto delle norme. Proprio tra le Istituzioni, invece, non c’è ancora un clima di collaborazione che possa consentire di riportare l’ordine e di affrontare con efficacia la tematica. Il ministro Lupi, convocato appunto ieri a Milano ad un vertice con i delegati di 23 sigle sindacali rappresentanti dei tassisti, ha affermato che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, chiamando in causa Comune e Regione, sottolineando che “scaricare le responsabilità su altri non serve a nessuno”.

La questione Uber-Tassisti apre domande e spunti molto utili per tutti, non solamente a Milano.

La tecnologia sta cambiando in modo esponenziale e sta offrendo a sempre più persone la possibilità di accedere a servizi che stanno modificando il nostro modo di vivere, compresa la mobilità urbana.
Come scrive Federico Ferrazza, Vicedirettore di Wired, sul suo sito “il digitale non è una complessità che stravolge solo alcuni business. Trasforma tutto. E non si può fare nulla. Altrimenti si rischia di condurre battaglie contro i mulini a vento”. Parlando del mondo dell’informazione, sottolinea come lo stesso Wired.it non sia un giornale. Anche il mondo dell’informazione, il mondo dei viaggi, il mondo della salute, il mondo del divertimento, il mondo del lavoro, tutti i mondi cambiano rapidamente.

L’innovazione pone la sfida di nuove regole, con la consapevolezza che le regole corrono molto più lentamente del cambiamento. La sfida però è qui. Nel risolvere il trade-off tra favorire l’innovazione e il cambiamento che derivano da un mondo sempre più digitale e nello stesso tempo tutelare il rispetto delle leggi e delle regole. La tecnologia non è un problema, ma va affrontata. Non è sovvertendo all’ordine pubblico o schierandosi dietro barricate ideologiche che si ferma, ne si agevola.La sfida credo sia nelle mani delle Istituzioni.
I tassisti chiedono chiarezza e rispetto delle regole attualmente presenti in particolare riguardo a licenze e concorrenza.
Uber e chi la sostiene chiede possibilità di innovare e di offrire un nuovo servizio.
A istituzioni e legislatori la palla in mano, se saranno capaci, per favorire lo sviluppo del nuovo, tra corporazioni e burocrazia, senza creare situazioni di mancato rispetto di regole e vincoli e favorendo, attraverso eventuali modifiche (democratiche) di regole e vincoli, il cambiamento.
Chiedere risposte è logico. E i tassisti lo stanno facendo anche se con metodi molto discutibili, come il blocco ad oltranza della città da giorni.
Ma la questione è più ampia. Non riguarda solo i taxi. Il digitale sta cambiando il modo di vivere e l’Italia, come gli altri Paesi che puntano a restare competitivi e a migliorare mobilità e stili di vita all’interno dei loro confini, non possono permettersi di perdere l’opportunità di rispondere.

Articolo pubblicato da Javan24  
> http://www.javan24.it/News.asp?SelCat=53&Azione=Dettaglio&Id=4132 

Vi consiglio di seguire Javan24 
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lunedì 12 maggio 2014

Viaggio in Italia. Roberto Napoletano. Nuovo acquisto

Ho approfittato della rapida pausa pranzo per passare in libreria, proprio qui in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, per acquistarlo.

Viaggio in Italia di Roberto Napolitano.



Avevo letto diverse recensioni, tra cui queste http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-05-11/le-recensioni-viaggio-italia-roberto-napoletano-171434.shtml, e ho scelto di leggerlo, non so ancora quando, ma lo leggerò.

"Un Paese che soffre ma non si arrende"

"Abbiamo bisogno di uomini che smettano di nascondersi, dicano la verità e comincino a sporcarsi le mani".

Appena acquistato il libro leggo queste frasi, intorno al libro una fascetta di carta le riporta.

Questo libro, da quel che ho potuto leggiucchiare in recensioni e appena aperta la prima pagina, parla di Italia da parte di una persona che attraversandola la osserva.
I difetti e i limiti del Paese sono al centro di queste pagine, come la speranza che il Paese da questi difetti e limiti possa liberarsi, con una forte revisione di se stesso, con un forte cambiamento.

Italia è frenata dalla crisi e dell'Europa, è vero. Penso però che l'Italia sia frenata soprattutto da se stessa e dal suo modo di essere.
Un'Italia instabile, con governi instabili (5 compagini di ministri in pochi anni), come può pretendere di avere voce e forza in Europa (in Unione Europea)?
L'Euro come potrà essere a misura di Italia se l'Italia ha mille difetti e cammina a passi lentissimi per eliminarli?
Governi impotenti, con decreti legge e Parlamenti traballanti, come possono trovare soluzioni?

L'Italia, secondo me, avrebbe bisogno di cambiamenti enormi, per superare quegli ostacoli che le impediscono di ripartire, come corruzione, incertezza, burocrazia, tasse, complicazione delle norme, tropppi interessi politici nella finanza, nello sviluppo, nella giustizia, lunghezza estrema di quest'ultima, scarso investimento in PMI, poco coordinamento tra diversi attori pubblici che supportano le imprese, ritardo nei pagamenti da parte del grande creditore delle aziende che è lo Stato...


Bene... Leggerò molto volentieri questo libro appena mi sarà possibile.. Consiglio ovviamente di farlo a tutti voi, anche condividendo magari con me qualche vostro pensiero.

venerdì 9 maggio 2014

Emergenza profughi a Milano Centrale

Difficile abbassare lo sguardo. 
Necessario chiedere risposte e azioni coordinate a livello nazionale ed internazionale 

Articolo pubblicato da Javan24  

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Passando dalla Stazione Centrale di Milano, arrivando o partendo dalla città, è impossibile rimanere indifferenti, è impossibile non notare quello che sta accadendo. Spesso le televisioni e i giornali mostrano servizi e immagini di barconi pieni di migranti che arrivano sulle coste italiane. Qui al Nord, in pochi anni le città si sono riempite di persone provenienti da ogni dove, in particolare Africa, Asia ed Est Europa, ma l’emergenza degli sbarchi solitamente è vissuta così, davanti alla televisione o leggendo un articolo.





In stazione centrale però, in questi giorni, c’è qualcosa che colpisce forte, da vicino, chi la attraversa.
Sul mezzanino che porta dal piazzale antistante ai binari centinaia di persone attendono. La stragrande maggioranza è siriana, tutti hanno negli occhi storie che solo ad immaginarle vengono i brividi. Tantissimi i bambini, molti piccolissimi. Tantissime le donne incinta. Si notano i nuclei familiari.
La scorsa settimana l’emergenza è stata forte e si prevedono nuove situazioni di forte criticità, forse già tra giovedì e venerdì. Si parla di quasi 800 persone giunte in pochi giorni soprattutto attraverso treni provenienti dal Sud Italia. Gente diretta prevalentemente verso il Nord Europa. La Protezione Civile, la Croce Rossa e molte associazioni di volontariato cercano di occuparsi di loro facendo del loro meglio. Ma non basta. Il Comune di Milano partecipa mettendo a disposizione le proprie strutture e nei centri di accoglienza, con un rimborso di 30 euro al giorno per persona dalla Prefettura, ma non basta. I posti non sono sufficienti e molte persone rimangono in Stazione Centrale, diventato ormai purtroppo un campo profughi.

Pochi giorni fa il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha ribadito che "La città da sola non può farcela. Senza un intervento preciso sulle competenze, dovremo prendere posizioni molto forti che non vogliamo perché parliamo comunque di persone che soffrono".
Il riferimento è al governo e all’Europa, contro cui hanno rivolto critiche anche il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Accese le dichiarazioni di quest’ultimo, che ha denunciato come "quella che dovrebbe essere una grande stazione per Expo assomiglia a un campo profughi"; criticando direttamente Renzi e Alfano, nonché l’operazione Mare Nostrum, operazione militare e umanitaria nel Mar Mediterraneo iniziata il 18 ottobre 2013 per fronteggiare l’emergenza umanitaria nello Stretto di Sicilia, favorendo l’incremento del flusso dei migranti. Nervoso lo scontro con Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali del Comune, che ha rivolto forti accuse all’esponente leghista.



Polemiche a parte, tutti concordano sulla gravità dell’emergenza.



Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani la quota delle vittime del conflitto civile in Siria ha superato, tra il 2011 e il 2014, la quota di 150.000 vittime, tra cui civili e circa 8000 bambini. Le notizie delle stragi sono all’ordine del giorno e ciò inevitabilmente porterà a nuovi forti flussi migratori nei prossimi mesi.  Migliaia di persone arriveranno sulle nostre coste e una gestione improvvisata dell’emergenza non può che risultare fallimentare. Un Comune, una Regione, uno Stato da soli non possono affrontarla.
Molti vedono una mancanza di assunzione di responsabilità da parte dell’Unione Europea, vista come assente e distante nell’affrontare la questione dei migranti provenienti dall’Africa che, inevitabilmente, è difficile possa essere affrontata singolarmente da ciascun Paese, soprattutto per quei Paesi come il nostro che distano poche miglia dalle coste nordafricane. Contro i leader europei si era espresso fortemente anche l’Amnesty International in un documento diffuso lo scorso dicembre intitolato “Un fallimento internazionale: la crisi dei rifugiati siriani”. L’organizzazione ha evidenziato, in particolare, come gli Stati Membri dell’UE abbiano data scarsa disponibilità ad accogliere i rifugiati siriani più vulnerabili, rendendo difficili gli ingressi ufficiali e favorendo quindi la tratta clandestina di esseri umani disposti ad intraprendere viaggi della speranza con ogni mezzo.
Le polemiche sono molte e su questioni così delicate ognuno ha una propria sensibilità.
Certamente, passando per la Stazione Centrale di Milano in questi giorni, non si può rimanere indifferenti. L’indignazione è molta. L’attesa di risposte e di coordinamento a livello nazionale ed internazionale una speranza e, ormai, una necessità.