domenica 30 marzo 2014

Attirare investimenti o attirare speculazione svendendo: non è esattamente la stessa cosa



Questa sera scrivo un post mentre guardo la tv.
Sto seguendo #LaGabbia,  talk di approfondimento politico in onda su La7 la domenica sera.

Ogni volta che seguo queste trasmissioni twitto molto, chi mi conosce e mi segue lo sa bene, ma a volte in 140 caratteri è molto difficile esprimere ciò che si pensa su questioni complesse ed è per questo che ho deciso di scrivere qualche parola in più.

In apertura di programma mi è piaciuto molto il referimento alla "Svendita" del nostro Paese e delle nostra aziende in atto. Da molti anni, a quanto pare, secondo quanto ho potuto capire, chi ci governa non ha avuto la capacità di rendere i nostri asset (imprese, risparmi, territorio) competitivi e appetibili.

La crisi finanziaria è arrivata nel 2007 partendo dalla crisi dei mutui subprime, nel mondo anglosassone, con un terremoto nel mondo bancario a livello internazionale.
Le banche italiane, molto più piccole, molto meno potenti, molto meno significanti dei grandi istituti internazionali si sono trovate travolte, dopo anni di speculazione folle (da parte delle grandi banche mondiali) in titoli poco trasparenti sotto i quali giacevano finanziamenti dati senza adeguate garanzie.

Bene, le banche, anche le nostre, hanno molti limiti. Al momento - proprio per limitare la posssibilità di nuove crisi finanziarie dovute alla poca trasparenza e alla troppa speculazione senza limiti - stanno affrontando enormi costi per adeguarsi alle sempre più stringenti normative internazionali, che impongono loro di accantonare più capitale (risparmiando) per diventare più solide, frenando quindi anche la loro capacità di usare quel capitale per investire (prestare... dare credito).
Le banche poi, credo, hanno il grosso limite, in Italia, di essere troppo vicine al mondo politico... anche quelle più piccole, quelle locali, spesso sono troppo intrecciate con interessi che poco hanno a che vedere con la finanza..

A livello internazionale, più alto delle nostre banche, c'è la grande speculazione e il grande movimento di capitali, tra un continente e l'altro, ormai senza barriere.
Sono temi grandi, molto complessi, ora non li affronto.

Tornando alla svendita del nostro Paese, vorrei sottolineare solo quanto dopo decenni ci sia rimasta solo la possibilità di svendere, favorendo la speculazione internazionale sul nostro Paese.
Il nostro Paese ha un enorme valore. Le nostre imprese hanno un enorme valore.
Il nostro Paese però non è un ambiente favorevole per fare imprese: la burocrazia, le tasse, la giutizia lenta sono massi enormi che pesano sulle possibilità di rilancio delle nostre aziende.

La crisi finanziaria e poi economica ha sicuramente avuto un impatto enorme, ma l'impatto è stato amplificato dalla fragilità del nostro sistema e da una fortissima incertezza dal punto di vista politico-economico (basti pensare che in una manciata di anni abbiamo cambiato 5 ministri dell'economia).

Come pretende l'Italia di avere un peso internazionale e di attirare investimenti esteri, che creino lavoro, creino indotto, creino sviluppo?
Le multinazionali che investono in Italia sono molte, basti fare un giro in una qualsiasi città per notare marchi esteri che aprono negozi, distribuiscono o anche stranieri che aprono hotel, ristoranti, acquistano immobili.
Quante però scappano?
Quante aziende anche italiane preferiscono produrre fuori dall'Italia? E non vanno solo nei Paesi a basso costo del lavoro, vanno anche in Austria le nostre aziende... Perchè?

Ebbene, una soluzione a questi problemi manca da anni. Una soluzione seria intendo.
Magari il costo del lavoro e di conseguenza la disoccupazione potessero ridursi con leggi dai bei nomi.
Magari la spending review si potesse fare vendendo su ebay macchine blu.

Senza ripensare seriamente welfare (equilibrio pubblico privato), grosse spese pubbliche (macchina pubblica, trasporti, aziende private a partecipazione pubblica, consulenze enormi), politica industriale (da quanti decenni manca in Italia una programmazione economica e di sviluppo), come si pensa di attirare investimenti e capitali esteri?

Bene, lo stallo dell'Italia e le politiche pro-recessione degli ultimi anni stanno facendo ridutre il valore del nostro Paese... e dai Paesi più furbi di noi arrivano speculatori.

Investitori esteri sono una cosa, sono benvenuti.
Speculatori esteri e finanza internazionale, come grandi fondi di equity, fondi speculativi, fondi di grandi banche USA (non sono le nostre banche... sono tutt'altro) non sono la stessa cosa.
Esiste la finanza buona, che investe in imprese, le fa crescere, da sviluppo.. io ci credo, io ci lavoro nella finanza e credo nel suo potere di distribuire ricchezza e trasferirla...
Ma esiste anche la finanza che specula e i grandi fondi e capitali che arrivano ora a comprare a prezzi di svendita fan parte prevalentemente di questa seconda finanza che acquista, a prezzi stracciati, e poi rivende, magari spezzettando le aziende, vendendone pezzi... Questi non creano lavoro, questi speculano.

La finanza ha il diritto di fare il suo corso.

I governi hanno il dovere di rendere un Paese luogo in cui investire e non oggetto della speculazione.

Poi beh poi c'è il discorso Europa.
Personalmente credo che l'Unione Europea fosse un ottimo progetto come l'Euro, ma credo siano stati gestiti male e perseguendo interessi diversi dai principi dei vecchi padri fondatori.. difendendo non imprese e cittadini europei, ma impoverendoli nel nome del potere relegato a pochi Stati e di interessi politici/economici/finanziari complessi... 28 Paesi Europei... ma l'interesse che si segue pare non essere quello dei singoli 28 Paesi.

Le riflessioni su opportunità di uscire o meno da Euro le lascio ad altri... io non mi ritengo in grado (seppure laureata in economia dei mercati e intermediari finanziari) di valutare rischi...
Di sicuro continuando sulla strada percorsa fino ad ora l'Europa (non l'UE) non andrà da nessuna parte anzi sarà schiacciata dal peso politico di continenti ben più forti di lei...

Quanto all'Italia, ricordiamoci bene la differenza tra attirare investimenti esteri e svendere il Paese ad investitori/speculatori esteri. Per la prima cosa gli ultimi governi di cui ho memoria (ho 25 anni, contate che seguo politica da meno) non sono stati, a mio parere, utili... anzi... Per la seconda, invece, sono stati maestri esemplari.

L'Italia ha valore ed è in tutti noi, è in chi lavora, in chi studia, nei giovani, nelle imprese... l'Italia è un Paese che vale...

Stiamo attenti però a non farci svendere...
Che non debbano comprarci all'asta come le autoblu su Ebay...

Cerchiamo di attirare investimenti e risorse, perchè il flusso di capitali è la linfa per far sviluppare e crescere un'economia... ma ricordiamoci dell'economia reale e cerchiamo di difenderla...

Lo dico soprattutto da giovane ragazza entrata da poco nel mondo bancario.
Io nelle banche ci credo. Hanno fatto molti errori, la finanza ha avuto troppe poche regole, va regolata... ma senza finanza non vive un'economia sviluppata..

La finanza però non deve essere un fine, ma un mezzo e, forse, per molti governi e molti politici, la finanza (la grande finanza internazionale) è stata una finalità... non uno strumento da usare per far crescere il Paese ma uno strumento da usare per aumentare il proprio prestigio e il proprio potere... non a favore dell'Italia ma a proprio favore.


Buona serata amici!

De La Gabbia negli ultimi minuti ho seguito poco, ma la ringrazio per avermi regalato le riflessioni per questo post :) Ringrazio anche i tanti amici di Twitter che interagiscono con me :)

A presto

mercoledì 26 marzo 2014

Gentile Sindaco, invito a cena per lei...

Gentile Sindaco di Milano,

uscendo dall'ufficio e camminando nel cuore di Milano, tra Duomo e San Babila, tra le 20 e le 22 (sono una consulente direzionale, esco tardi), ogni sera penso a Lei e a chi dovrebbe far di tutto per rendere la città più bella e più vivibile, anche e soprattutto in attesa di Expo.

Ieri mi è venuta un'idea. Ho pensato di invitarla a cena.
Si, a cena, durante bel giro per il centro, con una regola: senza auto blu, senza scorta, senza seguito, senza stampa, senza politici, solo io e lei. Sì lei, lei che dice che "Milano è tendenzialmente sicura", lei che sostiene che il degrado non sia aumentato, lei che sostiene che Milano è pulita ed efficiente.

Ecco qualche esempio di ciò che potrei mostrarle, proprio in corso Vittorio Emanuele, proprio sotto alla bellissima madonnina, luogo magico e che adoro.

Sono state installate delle belle bandiere dei Paesi aderenti all'Expo, con delle comodissime panchine, utili in pausa pranzo, utili la sera, per sedersi, riposarsi e perchè no osservare un panorama come questo:


Bellissima no? Bella la nostra Milano. Magica....


Ebbene, vorrei invitarla a sedersi con me su una di queste panchine, prima della cena.
Nel giro di 2 minuti, in media, le assicuro ci dovremmo rialzare. Vedremmo arrivare verso di noi almeno 2 venditori di rose, non discreti, ma superinsistenti... poi arriverebbe 1 venditore di libri, altrettanto pressante, poi 1 venditore di braccialetti e poi un promoter che raccoglie firme o denaro per qualche associazione (almeno quest'ultimo si spera autorizzato). Non riusciremmo a star seduti 2 minuti, senza doverci alzare infastititi.



Alzandoci, dunque, potremmo decidere di camminare sotto gli splendidi portici intorno a Piazza Duomo. Atmosfera magica la sera soprattutto ora che con la bella stagione ci si ferma a passeggiare usciti dagli uffici, o visitando la città...

Ecco cosa potremmo ammirare:




Oltre a tutto ciò, noteremmo molti personaggi strani, che urlano, insultano e spaventano talvolta i passanti. Le consiglio di percorrere via Torino, dove non di rado mi è capitato di incrociare gentaglia... davvero fastidiosa...

Ecco quindi, da via Torino proseguiamo insieme fino ai Navigli... Cena (offro io) e poi metro, eh si metro, no auto, fino in Centrale.

Qui, dove a livello architettonico si è cercato di rendere migliore la Stazione, dove negozi e ristoranti hanno reso l'attesa e l'arrivo più piacevoli per turisti, pendolari, viaggiatori, qui potremmo ammirare un panorama ancora più caratteristico milanese, con decine e decine di venditori di tutto, piccoli e fastidiosi reati e disturbi ai danni di chi arriva o parte da Milano, nelle piazze limitrofe un ambiente desolato e personaggi davvero spaventosi, droga, alcol, violenza...
Il tutto condito, all'interno della stazione, da decine di persone che appena tenta di fare un biglietto si avvicinano insistenti per aiutarla (gentili vero?). E poi beh nel sottopasso tra banchina della metro salendo verso i binari dei treni potremmo annusare dei profumi fantastici... Vuole provare?




















So benissimo che la responsabilità di tutto ciò non è soltanto sua, Gentile Sindaco.
So benissimo che è un intreccio di irresponsabilità a diversi livelli (Comune, Provincia, Regione, materie di competenza centrale... fino ad arrivare ad un sistema giudiziario e un sistema di regole che tendono a non prevedere pene e regole utili per mantenere ordine pubblico e sicurezza).
Lo so benissimo.

Vorrei solo invitarla ad una cena e ad un giro con me per capire se, tolto il "cappello" da sindaco e indossando i panni di un normale cittadino, amante di Milano, come spero in fondo lei sia, continuerebbe a ripetere che non ci sono problemi di degrado, di insicurezza, di sporco, in inefficienza.
Vorrei vedere se, senza riflettori puntati, senza conferenze stampa, senza eventi politici o di propaganda, ma solo con un semplice giro in centro, la penserebbe ancora così.

Poi beh, se altri cittadini vogliono aggiungersi al tour ben vengano, così magari la accompagnano anche in altri luoghi, che io non ho citato perchè non conosco, ridotti sicuramente molto peggio del centro....

Bene caro Sindaco, anche se non accetterà il mio invito, Le auguro buon lavoro.

Tenga presente che Lei ha in mano una città stupenda. Io la adoro questa città, ho scelto di studiarci e ora ho la fortuna di avere un lavoro che mi stimola e mi permette di viverci ancora.
Tenga presente che tra circa un anno saremo sotto i riflettori, milioni di persone si spera cammineranno per le nostre strade, arriveranno e partiranno da stazioni e aeroporti, useranno i nostri mezzi pubblici...

Facciamo il modo che tutti coloro che passano da Milano la vedano come lei meriterebbe di essere vista...

Lo scrivevo anche qualche mese fa, in un altro post "Milano, dove sei?"

Milano merita di essere valorizzata.

Buon lavoro e per la cena mi faccia sapere!


E notate che il nome del Sindaco non l'ho inserito... sapete perchè?
Perchè questo invito lo avrei rivolto a qualsiasi Sindaco, vedendo Milano così, e lo rifarei, per qualsiasi altro Sindaco, se la situazione non dovesse cambiare..


venerdì 7 marzo 2014

Festa della donna: il regalo più bello sarebbe smetterla con la demagogia

8 marzo, Festa della donna.. giornata di mimose...

Non sono contro questa festa, anzi, mi sembra molto carina, soprattutto se può essere utile per pensare per qualche ora in modo più serio a tutti i luoghi comuni che giustificano ancora l'avere una festa della donna e non una festa dell'uomo.

Nel mondo le donne sono oggetto di orribili violenze e ingiustizie e anche in Italia si contano casi di cronaca orribili verso ragazze, mogli, donne.. casi più gravi, casi di violenza, casi di stupri spesso da persone conosciute, spesso nelle città sempre meno sicure...

 
Questa giornata può sicuramente essere occasione per riflettere su tutto ciò, ovviamente sarebbe giusto che tali riflessioni avessero un respiro più ampio nelle iniziative, nella giustizia, nella certezza delle pene... da costruirsi 365 giorni l'anno.

Questa giornata però credo dovrebbe essere anche l'occasione giusta per ripensare a tutti quei luoghi comuni che a me, giovane donna italiana, danno parecchio fastidio.
Sento sempre più spesso parlare di quote rosa, ai vertici delle società e ora anche in politica.
Ma stiamo scherzando?
A me le quote rosa han sempre ricordato le specie animali protette, tipo i panda, avete presente?

Ciò su cui si dovrebbe investire è ben altro, per le donne e per tutti.

Si chiama merito.

Da ormai qualche mese lavoro in una società di consulenza direzionale, in ambito finanziario, con grandi banche italiane.
Sapete quante donne manager e in gamba sto conoscendo? Tantissime e sono davvero brave e preparate, molto. Non sono entrate con le quote rosa nei loro ruoli, ma studiando, preparandosi, facendo fatica, dedicandosi con energia al lavoro, alla carriera, alla crescita professionale, proprio come cerco di fare io e spero di riuscire a fare sempre.
Ci sono tanti uomini e tante donne in carriera che incontro e non vedo nessuna differenza, anzi...

Che senso ha parlare ancora di donne e di corsie preferenziali?

Le quote rosa sono demagogia...per carità non sono dannose, ma creano l'idea che per arrivare le donne abbiano bisogno di un posto tenuto.. ma quando? ma scherziamo?

I governi si occupino piuttosto di rendere il lavoro e la carriera accessibili e vivibili come nei Paesi più efficienti, consentendo una migliore gestione della vita privata nelle famiglie in cui donne (e uomini) lavorano...
Si devono ripensare i servizi e il welfare, per consentire di avere più soddisfazione in tutte quelle famiglie in cui si decide di non avere pregiudizi, di non adagiarsi, di non fermarsi.. di lavorare... anche in quelle con lavori che non consentono a mamma e papà di pagare una babysitter x giornate intere o asili privati dai costi esorbitanti..

Investiamo per creare un Paese all'altezza di chi lavora e di chi vuole emergere.. donna ma anche uomo...

Creerebbe posti di lavoro una spesa pubblica intelligente..chiederebbe investimenti, ma creerebbe PIL e benessere...


Le donne in questo giorno, a parte le mimose, molto carine certo.. meriterebbero un regalo molto più grande da questo Paese: meriterebbero la fine della demagogia e dei luoghi comuni.

Io ogni giorno vado al lavoro in un team di consulenza direzionale in cui ci sono 3 manager e 1 partner (socia della società di consulenza) e tanti uomini... la voglia di fare e il merito regolano tutto...

Un Paese che vuole guardare al futuro non può continuare a pensare come un Paese vecchio di secoli.

Ok la Festa della Donna, molto carina, non sono contro come le femministe più estreme, xke non sono femminista...

Sono per il merito, per il futuro, per il lavoro... e per l'Italia!


Auguri a tutte le donne... e a tutti gli uomini che sapranno, soprattutto in un periodo così difficile, guardare al futuro con intelligenza e voglia di fare...

Un grande augurio allo Stato e agli Stati perchè proteggano le donne oggetto di violenza e sopprusi con condanne forti e vere...

Un grande augurio a chi smetterà di vendere demagogia e pregiudizi e investirà per rendere il Paese efficiente.... rendendo possibile lavorare, fare impresa, investire, consumare, vivere... alle donne come a tutti...

Buona Festa! Buon 8 marzo!!