martedì 31 dicembre 2013
Grazie 2013... Aspettando il 2014
Il passaggio da un anno vecchio ad un anno nuovo è una convenzione: una notte come tutte le altre che diventa speciale, segnando il passaggio tra 12 mesi passati e 12 mesi futuri.
Il 2013 è stato un anno difficile per molti. L'Italia lo conclude disorientata, frenata dalla stringente crisi e incerta sui suoi prossimi passi. Molte persone vivono il dramma dell'assenza di lavoro, molte imprese hanno dovuto cessare la propria attività o la portano avanti con estrema fatica, molte famiglie si sentono sole. Le questioni da affrontare per risollevare il Paese sono molte e solo con la forza, la tenacia, la determinazione si potrà tornare a guardare con forza al futuro.
Da giovane mi auguro che chi è giovane (non solo dal punto di vista anagrafico, ma soprattutto nel modo di guardare al domani) se ne prenda carico, ovunque operi, nel proprio studio, nella propria professione, nel proprio impegno sociale e politico. E' utopia? Forse sì, ma è anche l'augurio più sincero che mi sento di fare all'Italia, per i prossimi 12 mesi.
In queste ore, però, mi sento in dovere di realizzare un piccolo bilancio personale di questo 2013, anno che mi ha donato molto e che non posso non ringraziare.
E' stato il mio primo anno da non studentessa. Nei primi 8 mesi ho completato la mia esperienza di stage presso la Camera di Commercio di Milano, dove ho imparato moltissimo e dove ho conosciuto persone molto belle, che ricorderò... Il mio desiderio era quello di lavorare nel mondo delle banche e della finanza (anche alla luce della mia specializzazione accademica) e negli ultimi 4 mesi ho potuto realizzarlo, entrando in una società di consulenza. Sono molto contenta e motivata. La mia vita è cambiata, considerando il forte impegno in termini di energia e di tempo richiesto, e in poche settimane sento di essere cresciuta moltissimo, dal punto di vista professionale e, soprattutto, come donna.
Grazie 2013 per questa splendida opportunità che mi hai dato.
Grazie anche a tutte le persone che hanno condiviso tutta o parte di questo anno con me, è stato un bell'anno soprattutto grazie a voi.
Grazie ai miei genitori, che ormai vedo sempre più raramente, ma che non hanno mai smesso di esserci.
Grazie alla mia migliore amica Clelia. Sono sempre più lontana, trascorrendo a Milano ormai praticamente tutta la mia vita e passando per Peschiera sempre più raramente, ma le voglio sempre un gran bene e quando possibile mi fa sempre piacere trascorrere qualche ora con lei.
Grazie alle amiche che hanno reso più bella la mia esperienza di stage: un grazie speciale a Marta e a Grazia e grazie a tutte le altre belle persone che ho incontrato in CamCom.
Grazie ai nuovi colleghi, con i quali da pochi mesi condivido questa mia nuova esperienza lavorativa.
Grazie alle mie coinquiline, soprattutto a chi ha condiviso con me qualche bel momento.. Grazie Eva!!
Grazie a chi ha interagito con me virtualmente... è stato un piacere entrare in contatto con voi.
Elencare tutti coloro che hanno fatto parte di questo anno sarebbe impossibile, ma grazie di esserci stati...
Grazie 2013!! Grazie davvero!!
Per il 2014? Beh spero che sarai all'altezza dell'anno appena trascorso.
Auguro tutto il meglio alle persone a cui voglio bene... sperando sia possibile, nei pochissimi momenti liberi, trascorrere al meglio il tempo con loro.
Auguro un anno pieno di gioia e soddisfazioni a tutti voi che per abitudine, per caso, per sbaglio leggerete questo post.... Buon 2014!!
E anche per l'Italia... spero possa essere quell'anno di svolta che tutti da troppo tempo stiamo aspettando. In bocca al lupo, a tutti coloro che amano questo Paese. In bocca al lupo a tutti coloro che studiano, lavorano, lottando, fanno....
In attesa del 2014... Buon Anno!!
lunedì 9 dicembre 2013
Gli Italiani sono stufi. Condanna decisa per violenza e caos, ma non x chi manifesta civilmente
Negli ultimi anni le manifestazioni si sono intensificate. Io personalmente non ho mai condiviso quasi nessuno degli slogan, dei motivi, delle idee di tali "invasioni delle città" e, soprattutto, ho sempre giudicato in modo estremamente negativo coloro che creano un clima di violenza, lanciando pietre, portando feriti... Ho sempre condannato anche coloro che rovinano i muri delle nostre città, scrivono sulle vetrine, sporcano le strade..
Tutto ciò è profondamente incivile ed è pericoloso trovare una qualsivoglia giustificazione. Chi lancia pugni, fumogeni, pietre... chi inneggia all'odio... va fermato senza se e senza ma, perchè la violenza è una miccia a cui basta un alito di vento per distruggere tutto.
Gente così purtroppo rovina l'immagine e il motivo di tantissime manifestazioni, va fermata, senza ipocrisia... e punita, facendo rispettare leggi, ordine e sicurezza.
Mostrare solo gente così però non è un bel servizio da parte dei nostri media.
La manifestazione di oggi, per esempio, nasce da molti motivi e ha riunito migliaia di persone in tutto il Paese. Attribuire manifestazioni a movimenti politici non è corretto ora. Queste manifestazioni infatti stanno diventando trasversali: la rabbia non ha una bandiera e non ha il simbolo di un partito.
Oggi sono arrabbiati i giovani, che hanno perso la fiducia in un'Italia che sembra aver smesso di credere in loro, di investirci, di difenderli.
Oggi sono arrabbiati i lavoratori, che vedono i loro stipendi contenuti rispetto ai loro colleghi che vivono in altri Paesi vicini e lontani, con una differenza tra Lordo e Netto sempre più alta.
Oggi sono arrabbiati gli imprenditori, schiacciati da tasse sempre più elevate, in un periodo di forte crisi dei consumi, di assenza di crescita e di fiducia.
Oggi sono arrabbiati tutti coloro che un'impresa e un lavoro non lo hanno.
Oggi sono arrabbiati gli anziani.
Oggi sono arrabbiati coloro che possiedono immobili (abitazioni e anche immobili industriali/commerciali/aziendali).
Sono solo pochi esempi, sicuramente non esaustivi.
Oggi riflettevo.
Da giovane italiana, dopo aver concluso l'università, ho avuto la fortuna di trovare un lavoro che mi piace, in questo momento orribile... Passo tantissime ore, da mattina presto a sera, davanti a power point, excel, word, email... Per il momento sono rimasta in Italia e sono contenta per l'opportunità trovata.
Ero in ufficio e leggevo, nei pochi momenti liberi, delle proteste. Mi sento molto fortunata, ma mi sento vicina con la mente a tutti coloro che in questo momento gridano (non distruggono.... gridano) sperando di essere ascoltati.
L'Italia è allo sbando. Governi troppo deboli non riescono ad assumere decisioni forti e decisive, possono solo aggiungere tasse o cambiare nome alle tasse esistenti... possono fare regole, creare nuovi tipi di contratti di lavoro, ma non possono creare lavoro, creare risposte vere.
Mi sento di condannare fortemente, lo ripeto, coloro che con prepotenza e arroganza vogliono imporre con forza il caos. Sarebbe bello se oltre che essere mostrati in tv venissero puniti, seriamente.
Mi sento anche però di ringraziare tutti coloro che manifestano con educazione e con civiltà. Oggi oltre ai soliti scontri tra forze dell'ordine e manifestanti ho letto anche piccole notizie diverse e ho visto foto di poliziotti e carabinieri senza casco solidali con chi era in piazza.
Siamo in tanti ad essere arrabbiati.
Quante volte in questi anni abbiamo sentito Premier e Leader parlare di "luce in fondo al tunnel"?
L'economia gira, ripartirà, ma vogliono farci credere che tappando qualche buco di bilancio e facendo qualche nuova regola l'Italia stia ripartendo...
Il lavoro non si crea per legge, come non si creano i consumi.
Servirebbe forza, per pensare a soluzioni vere, per rendere il welfare meno pesante (per esempio con un maggior equilibrio pubblico-privato), per rendere la spesa pubblica meno onerosa, per non continuare a sovracaricare di tasse imprese ormai allo stremo, per dare respiro a lavoratori, studenti, consumatori, famiglie. La forza al momento non c'è.... Il Paese è praticamente al momento ingovernabile.
Un governo c'è, ma a molti di noi non sembra dare risposte.
I Forconi di oggi hanno manifestato anche per questo, come le tante Partite IVA che abbassano serrande per denunciare la solitudine in cui sono lasciate.... Basta camminare per le strade centrali di Milano (esempio via Meravigli) per contare le serrande abbassate: non chiuse per protesta, chiuse per cessata attività.
Ripeto per l'ultima volta violenza sempre condannata.
Solitamente non condivido nemmeno i motivi delle manifestazioni (esempio non sono NoTav), ma rispetto sempre chi manifesta x le proprie idee civilmente (non chi imbratta le città e rovina città).
Oggi però il silenzio di molti media su manifestazioni oneste e civili, per sottolineare le decine di persone che hanno creato violenza, come in tanti altri casi, proprio non mi piace.
Chi crea violenza va condannato! Chi denuncia ciò, giustamente, si faccia anche promotore di una condanna seria.
Non è nemmeno giusto, però, nascondere dietro alla notizia (giusta) di scontri le notizie sulle migliaia di persone che oggi sono arrabbiate nere, sono civili, vanno in piazza facendo rumore ma non rompendo, in fondo un po' per tutti noi.
Tutto ciò è profondamente incivile ed è pericoloso trovare una qualsivoglia giustificazione. Chi lancia pugni, fumogeni, pietre... chi inneggia all'odio... va fermato senza se e senza ma, perchè la violenza è una miccia a cui basta un alito di vento per distruggere tutto.
Gente così purtroppo rovina l'immagine e il motivo di tantissime manifestazioni, va fermata, senza ipocrisia... e punita, facendo rispettare leggi, ordine e sicurezza.
Mostrare solo gente così però non è un bel servizio da parte dei nostri media.
La manifestazione di oggi, per esempio, nasce da molti motivi e ha riunito migliaia di persone in tutto il Paese. Attribuire manifestazioni a movimenti politici non è corretto ora. Queste manifestazioni infatti stanno diventando trasversali: la rabbia non ha una bandiera e non ha il simbolo di un partito.
Oggi sono arrabbiati i giovani, che hanno perso la fiducia in un'Italia che sembra aver smesso di credere in loro, di investirci, di difenderli.
Oggi sono arrabbiati i lavoratori, che vedono i loro stipendi contenuti rispetto ai loro colleghi che vivono in altri Paesi vicini e lontani, con una differenza tra Lordo e Netto sempre più alta.
Oggi sono arrabbiati gli imprenditori, schiacciati da tasse sempre più elevate, in un periodo di forte crisi dei consumi, di assenza di crescita e di fiducia.
Oggi sono arrabbiati tutti coloro che un'impresa e un lavoro non lo hanno.
Oggi sono arrabbiati gli anziani.
Oggi sono arrabbiati coloro che possiedono immobili (abitazioni e anche immobili industriali/commerciali/aziendali).
Sono solo pochi esempi, sicuramente non esaustivi.
Oggi riflettevo.
Da giovane italiana, dopo aver concluso l'università, ho avuto la fortuna di trovare un lavoro che mi piace, in questo momento orribile... Passo tantissime ore, da mattina presto a sera, davanti a power point, excel, word, email... Per il momento sono rimasta in Italia e sono contenta per l'opportunità trovata.
Ero in ufficio e leggevo, nei pochi momenti liberi, delle proteste. Mi sento molto fortunata, ma mi sento vicina con la mente a tutti coloro che in questo momento gridano (non distruggono.... gridano) sperando di essere ascoltati.
L'Italia è allo sbando. Governi troppo deboli non riescono ad assumere decisioni forti e decisive, possono solo aggiungere tasse o cambiare nome alle tasse esistenti... possono fare regole, creare nuovi tipi di contratti di lavoro, ma non possono creare lavoro, creare risposte vere.
Mi sento di condannare fortemente, lo ripeto, coloro che con prepotenza e arroganza vogliono imporre con forza il caos. Sarebbe bello se oltre che essere mostrati in tv venissero puniti, seriamente.
Mi sento anche però di ringraziare tutti coloro che manifestano con educazione e con civiltà. Oggi oltre ai soliti scontri tra forze dell'ordine e manifestanti ho letto anche piccole notizie diverse e ho visto foto di poliziotti e carabinieri senza casco solidali con chi era in piazza.
Siamo in tanti ad essere arrabbiati.
Quante volte in questi anni abbiamo sentito Premier e Leader parlare di "luce in fondo al tunnel"?
L'economia gira, ripartirà, ma vogliono farci credere che tappando qualche buco di bilancio e facendo qualche nuova regola l'Italia stia ripartendo...
Il lavoro non si crea per legge, come non si creano i consumi.
Servirebbe forza, per pensare a soluzioni vere, per rendere il welfare meno pesante (per esempio con un maggior equilibrio pubblico-privato), per rendere la spesa pubblica meno onerosa, per non continuare a sovracaricare di tasse imprese ormai allo stremo, per dare respiro a lavoratori, studenti, consumatori, famiglie. La forza al momento non c'è.... Il Paese è praticamente al momento ingovernabile.
Un governo c'è, ma a molti di noi non sembra dare risposte.
I Forconi di oggi hanno manifestato anche per questo, come le tante Partite IVA che abbassano serrande per denunciare la solitudine in cui sono lasciate.... Basta camminare per le strade centrali di Milano (esempio via Meravigli) per contare le serrande abbassate: non chiuse per protesta, chiuse per cessata attività.
Ripeto per l'ultima volta violenza sempre condannata.
Solitamente non condivido nemmeno i motivi delle manifestazioni (esempio non sono NoTav), ma rispetto sempre chi manifesta x le proprie idee civilmente (non chi imbratta le città e rovina città).
Oggi però il silenzio di molti media su manifestazioni oneste e civili, per sottolineare le decine di persone che hanno creato violenza, come in tanti altri casi, proprio non mi piace.
Chi crea violenza va condannato! Chi denuncia ciò, giustamente, si faccia anche promotore di una condanna seria.
Non è nemmeno giusto, però, nascondere dietro alla notizia (giusta) di scontri le notizie sulle migliaia di persone che oggi sono arrabbiate nere, sono civili, vanno in piazza facendo rumore ma non rompendo, in fondo un po' per tutti noi.
Qualche riflessione di impulso....
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