lunedì 21 novembre 2011

La prima politica è vivere, Maurizio Lupi

Ciò che mi piace di più dell'università nella quale studio è la ricchezza di eventi culturali che viene proposta.


Oggi, nell'Aula Magna della sede milanese dell''Università Cattolica del Sacro Cuore si è tenuta la presentazione de "La prima politica è vivere", scritto dall' on. Maurizio Lupi.
Sono intervenuti Ferruccio De Bortoli, Enrico Letta e Lorenzo Ornaghi, neo-ministro e fino a qualche giorno fa Rettore dell'ateneo.

Ho partecipato all'evento attirata dai nomi dei relatori scritti sulla locandina, ma sono rimasta veramente soddisfatta delle poche ore trascorse ad ascoltare le loro parole.











L'on. Enrico Letta ha sottolineato il cambiamento di prospettiva che ha caratterizzato la vita politica italiana negli ultimi giorni. Il 10 novembre, alla presentazione dello stesso libro a Roma, i leader politici appartenenti ai diversi schieramenti politici mostravano uncerto imbarazzo inel relazionarsi tra loro. Oggi il clima sembra essere diverso.  L'idea centrale del libro, secondo E.Letta, è la concezione del rapporto politica-vita: la politica non parte dall'alto, calando schemi che inquadrano la realtà e i rapporti tra le persone, ma dovrebbe partire dall'esperienza, dalle persone, dai rapporti. In questo momento, dopo periodi caratterizzati da "eserciti contrapposti", si è tornati a rimettere al centro della politica la persona, l'esperienza, l'incontro.



Il Professore Lorenzo Ornaghi  ha iniziato il suo intervento parlando dei giovani e della difficoltà di trasmettere loro la bellezza e l'utilità del fare politica, descrivendo il successo come qualcosa che parte dalla giovinezza, dagli anni di studio, dai sogni. Il successo di una persona deriva dalle sue qualità (coraggio, voglia di fare, voglia di andare contro corrente) e dagli eventi. Il Ministro dei Beni Culturali si è soffermato poi sul ruolo dei cattolici in politica. "Il cattolicesimo è stato presente e vivo nei tornanti della storia italiana", manifestandosi con tempi e forme tecniche diverse e rispondendo alla loro "chiamata alla responsabilità".
 La politica è una professione, una vocazione. L'amicizia, valore che emerge nel titolo di uno dei capitoli del libro, è un valore difficile da trovare in politica. Un'altro capitolo esprime che "la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza". Il Prof. L. Ornaghi ha fatto riferimento ad entrambe le questioni, invitando a considerare i giovani non come la futura classe dirigente, ma come protagonisti della realtà attuale, come classe dirigente.


L'on. Maurizio Lupi, ha spiegato innanzitutto l'origine del titolo del libro, derivante dal titolo di un volantino del 1977 dei Cattolici Popolari. L'esigenza di scrivere, secondo l'autore, è nata dall'esigenza di rispondere ad una domanda: perchè vale la pena impegnarsi ancora oggi in politica? A tale domanda non può essere data una risposta intellettuale: bisogna guardare alla realtà, all'esperienza, a ciò che è accaduto.
Interessante, secondo me, è stata l'evidenziazione dell'importanza della stima dell'altro. "Se la realtà è casuale, ti provoca, portandoti ad andare a fondo nel cercare la risposta alla tua domanda, ma l'altro è come te, sta facendo lo stesso percorso, ognuno ha la propria storia".
" Le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore, le forze che cambiano il cuore sono le stesse che cambiano la storia". La sfida più importante della storia, secondo l'on. M.Lupi, è la questione educativa: "senza rimettersi continuamente in gioco e senza legarsi ad un filo, dove andiamo?".


Il dibattito è stato guidato dal Direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli. Ciò che mi ha colpito maggiormente delle sue parole è stato il riferimento alle caratteristiche della politica dei cattolici, incisiva, che non esclude nessuno, che raccoglie ed include i compromessi. I compromessi, secondo il dott. F.De Bortoli, sono "una forma nobile, un fatto connaturato nella poltica, che deve far convivere nella società forse diverse".






La presentazione odierna è stata sicuramente un'importante occasione per ascoltare le parole di grandi personaggi del mondo politico-culturale-sociale del nostro Paese. 
Come sempre, sono grata all'Università Cattolica per le opportunità che offre a noi studenti. Eventi come questo credo siano tasselli fondamentali per una formazione completa che, andando oltre i libri e le slide spiegate a lezione dai professori, ci accompagna nel nostro ingresso nella società.

1 commento:

  1. Anch'io all'università vivevo esperienze di questo tipo, molto interessanti.

    Baci

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