domenica 22 luglio 2018

Grazie Milano, grazie di esserci sempre stata


Mi piace molto muovermi e conoscere nuovi luoghi, nuovi sapori, nuove persone, ma Milano è e sarà sempre la città da cui mi piacerà partire ed a cui mi piacerà ritornare.
A Milano ho cominciato a vivere alla fine dell’estate del 2007, quando sono partita dal Lago di Garda per iniziare a studiare in Università Cattolica.
Milano però ho cominciato a sentirla mia molto tempo prima, quando ero ancora una bimba e dalla mia Peschiera partivo in macchina per questa grandissima ed immensa città. Purtroppo la mia mamma era in cura lì, tanti anni fa, e non dimenticherò mai che proprio in questa grandissima ed immensa città tutto si è risolto per fortuna nel migliore dei modi. Da lì ho capito che Milano, con la sua Madonnina dorata sopra il suo Duomo, mi avrebbe sempre voluto bene.
A quei tempi non avevo la minima idea di che cosa avrei fatto da grande, ma avevo già capito che Milano mi avrebbe continuato a dare moltissimo. E’ iniziato così il mio legame con lei.

Se guardo agli ultimi 11 anni in effetti Milano è stato lo sfondo di praticamente tutto ciò che di bello e di brutto mi è successo. 

Milano c’è stata quando ho dato a me stessa ed alla mia famiglia delle grandi soddisfazioni, come quando mi sono laureata, quando ho iniziato a lavorare, quando sono riuscita ad acquistare la mia prima casa, ma c’è stata anche quando ho dato a me stessa ed alla mia famiglia le più grandi delusioni, quando ho sbagliato, quando non sono stata forte, quando per poco negli ultimi anni non ho distrutto del tutto ciò che avevo.
Milano c’è stata quando ho conosciuto delle bellissime persone, quando mi sono sentita bene insieme alle mie coinquiline, ai miei colleghi, alle mie amicizie, ma c’è stata anche quando ho conosciuto persone con le quali ho vissuto momenti negativi o che mi hanno fatto del male.
Milano c’è stata quando mi sentivo felice, allegra, benvoluta assieme agli altri, ma Milano c’è stata soprattutto quando camminavo per le sue strade con la mente confusa, triste e pensierosa.
Milano c’è stata quando ho adorato la sua gente ed il suo continuo movimento ed è proprio grazie a quella gente ed a quel movimento che anche quando mi sono isolata non mi sono mai sentita veramente sola.
Milano c’è stata quando negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi, senza rendermi conto, la mia vita mi stava scivolando dalle mani, sempre più velocemente, mentre permettevo a diverse circostanze di annebbiare tutto, mentre non ero in grado di essere così forte da difendere me stessa. 
All'inizio di questo 2018 tutto era letteralmente a pezzi o comunque danneggiato: la mia famiglia, la mia autostima, la mia salute, le mie amicizie, la mia vita quotidiana... ma nonostante questo Milano mi ha dato di nuovo un’ottima opportunità per rialzarmi e ricominciare piano piano ad essere me stessa. Milano è sempre stata una città generosa con me, soprattutto dal punto di vista professionale, ma anche personalmente ed umanamente le devo molto. A Milano mi sono trovata a dover guardare in faccia me stessa, in tutti quei momenti (errori compresi) che da ragazza appena diplomata mi hanno fatto crescere rendendomi chi sono oggi. 
Milano c’è in tutte quelle giornate in cui esco di casa la mattina senza sapere a che ora ritornerò la sera, trascorrendo in ufficio praticamente tutte le ore nelle quali non dormo, a volte sentendomi stanca, ma essendo anche felice e consapevole di quanto lavorare sia prezioso ed importante. Di quanto mi renda soddisfatta. 
Milano c’è stata in quel brutto periodo, per fortuna breve, in cui queste giornate non ho potuto viverle con questo spirito ed ho capito quanto proprio il lavoro dovesse ritornare ad essere la mia priorità e che proprio ritornando ad essere me stessa e dare tutta me stessa in quello che facevo avrei potevo ricominciare ad essere abbastanza fiera di me.
Milano c’è in tutti i fine settimana in cui non parto e lotto contro il tempo tentando di riordinare la mia casa, pur essendo un’inguaribile disordinata, e c’è stata anche quando quella casa l’ho trascurata o quando in quella casa ho vissuto sabati e domeniche infelici, litigando con tutti e soprattutto con me stessa.
Milano c’è quando nel poco tempo libero che mi rimane esco e vedo le poche ma preziose amiche che ho, quando vado in palestra o a nuotare, quando mi regalo qualche ora dal parrucchiere o dall’estetista per sentirmi più carina, ma c’è stata anche quando tutto queste piccole ma importanti cose non le facevo più, quando trascuravo o peggio trattavo male le persone che mi volevano bene e soprattutto me stessa, quando pensavo di essere sbagliata, quando peggioravo di giorno in giorno non credendo più nel mio valore. Milano c’è stata quando tutto questo per fortuna è diventato passato, lasciandomi un bagaglio di esperienza pesante ma fondamentale, da cui ripartire.
Milano c’è oggi, una giornata come tante, mentre scrivo questo post. Chi mi conosce bene sa che scrivere e comunicare per me son sempre state due attività importanti. Ultimamente avevo smesso di dedicarmi anche a loro, ma ho ricominciato a farlo, sempre qui, a Milano, la città che offre troppi stimoli per restare con il freno a mano della propria vita tirato.
La Milano del design, del food, degli eventi, la Milano che non dorme mai, la Milano dove esci dopo tante ore trascorse in ufficio ma quasi non senti la stanchezza, perché vedi le sue luci, le migliaia di persone in giro, lo scorrere continuo dei tram…la Milano che senti nel suo rumore incessante, a volte fastidioso, a volte troppo forte, ma che non si spegne mai, nemmeno di notte, ti invita sempre a vivere, a ripartire, a ricominciare, a muoverti, a non fermarti.
Io la ringrazio Milano, per essermi sempre stata accanto. La ringrazio per essere stata lo sfondo della mia vita in questi quasi 11 anni. Sono sicura che mi regalerà ancora moltissimo, sia di positivo che di negativo, e spero davvero di continuare a crescere, a diventare più forte, qui con lei. Non so cosa mi riserverà domani la mia vita, ho ancora tante aspettative, tanti sogni da realizzare… ma credo che Milano mi aiuterà, come ha sempre fatto. Di sicuro mi ha dato e mi da troppo per non volerle un bene enorme. Grazie Milano per esserci. Grazie di tutto!





sabato 9 giugno 2018

Trenta

Sembra un giorno come tanti altri: è sabato, sono sul mio Lago di Garda (ogni tanto, anche se per poco, abbandono la mia amata Milano), sta iniziando l'estate e tutto procede tranquillamente.
Tutto normale, se non fosse che tra qualche ora supererò una di quelle mezzanotte che, nel corso della vita, contano un po' più delle altre, almeno a livello simbolico. Ebbene sì, sono arrivati i TRENTANNI. Anche solo a scriverlo, un po' di senso lo fa, anche solo per il fatto di dover abbandonare il suffisso "VENTI" per passare da un secondo all'altro al suffisso ""TRENTA".

A giugno del 1988 ero così:


Adesso sono parecchio cambiata, devo dire... e non solo perché sono quasi 70 chili più di allora...
Ogni giorno che ho vissuto mi ha cambiato. Mi ha cambiato tutto ciò che ho scelto di vivere, ma soprattutto mi ha cambiato tutto ciò che è successo, di bello e di brutto, capovolgendo molte delle mie scelte e delle mie aspettative, ma portandomi passo dopo passo ad essere quella che sono ora. 
In fondo però sono sempre io. e devo dire che sono anche abbastanza soddisfatta.

Le ore prima di un compleanno sono spesso occasione di bilanci e di piani e devo dire che in questi giorni ci sto pensando parecchio.
Quanto ai bilanci, sono felice per molto di ciò che la mia vita mi ha regalato in questi anni: 
- dei genitori che mi hanno amato e ci sono sempre stati, nei momenti migliori ma soprattutto nei momenti peggiori;
- pochi ma preziosissimi amici, che magari vedo raramente, che magari sono spesso lontani, ma senza dei quali questi primi 30 anni sarebbero stati sicuramente di gran lunga peggiori (soprattutto senza la mia migliore amica Clelia che presto sarà trentenne come me);
- la possibilità di poter vivere nella città che amo (ovviamente non serve specificarlo, Milano), che ho capito sarebbe stata la mia casa da quando ero una piccola bimba, che mi ha accolto negli anni dell'università e che ora è il luogo in cui lavoro ed in cui ho il mio primo appartamento (con tanto di mutuo da pagare, ovviamente :p), che ha visto nascere buona parte dei miei rapporti umani degli ultimi 10 anni, che mi ha fatto incontrare persone importanti, alcune delle quali sono ancora con me e arricchiscono la mia vita nonostante il tempo passi (in primis alcune delle mie ex-coinquiline, ora compagne di vita), alcune delle quali invece sono uscite di scena, insegnandomi sempre e comunque, nel bene e nel male, qualcosa di importante per me;
-...
L'elenco potrebbe essere lunghissimo ma mi fermo. Di sicuro nel bilancio ci sono anche moltissimi elementi negativi, errori commessi, come l'aver dato a volte troppa importanza a situazioni e persone che in realtà non ne avrebbero meritata, come l'essere inciampata, sia nella vita personale che nella vita professionale: ma ovviamente anche tutto ciò è stato importante ed è parte della donna che sono oggi e che sarò anche domani.

Quanto ai budget ho imparato soprattutto negli ultimi tempi che la vita molto spesso conosce la strada molto meglio di noi. Talvolta ci presenta delle salite lunghissime, talvolta sembra porci di fronte a muri altissimi, talvolta ci porta in mezzo a tempeste che sembrano infinite, ma aspettando si capisce che forse è proprio questa la vita e che senza tutto ciò non è possibile apprezzare davvero tutto ciò che di splendido può accadere, nella quotidianità, nei momenti più semplici, nei gesti più piccoli e poi nelle strade che ancora devono arrivare. La vita è un viaggio ed anche se noi siamo i passeggeri e spesso decidiamo quale via imboccare, siamo anche viaggiatori, alla scoperta di un mondo che non conosceremo mai del tutto abbastanza, ma che dobbiamo cercare di amare nonostante tutto e nonostante tutti.

Per il domani spero che tutto ciò che ho raccolto nel mio zaino in questi primi 30 anni (sassi più o meno pesanti, che fanno parte di me) siano la base su cui continuare a costruire il mio futuro ed il mio cammino. Ovviamente spero di poterlo condividere con persone che contribuiscano a renderlo ricco e spero anche io di poter essere importante, regalando piccoli o grandi sorrisi a chi incontro su questa strada, sia a chi vedo solo per qualche secondo sia per chi condivide e condividerà con me una parte maggiore del viaggio.

Sicuramente dovrò ricordarmi di non ripetere alcuni errori del passato e spero di riuscirci.

Ovviamente se siete riusciti a leggere il mio post senza annoiarvi vi ringrazio. Ho voluto condividere con voi una parte (sapeste quante sono in realtà...) delle riflessioni che in queste ore frullano nella mia mente.

Per questi 30 anni ho anche l'intenzione di riprendere un po' in mano il mio blog. Chi mi conosce bene sa che gli ultimi anni non sono stati facili per me, in particolare il 2017, per tanti motivi importanti. La prima metà del 2018 invece non è andata per niente male: ho un nuovo lavoro e che mi piace e mi sembra un ottimo punto di partenza.
La vita come vi dicevo a volte conosce la strada meglio di noi e ho voglia di vedere dove mi porterà (sperando sempre non lontano da Milano :)).

Grazie per la vostra attenzione! LauFas88 ogni tanto ritorna :)


martedì 23 febbraio 2016

La storia di Chiara... Riparto con lei

E' ormai da fine settembre 2015, circa 5 mesi, che non scrivo sul mio blog.
Questa sera ho voglia di farlo. Ci penso da qualche tempo.... e stasera ho deciso di ripartire con lei.

La storia di Chiara l'ha descritta anche il Corriere:

http://www.corriere.it/reportages/cronache/2015/violenza-donne-chiara-insidioso/

Leggerla è perdere il fiato.

Il 3 febbraio 2014, Maurizio Falcioni, il suo convivente, la aggredisce fino a renderla in uno stato di coma vegetativo, a furia dei calci con cui l'ha colpita alla testa.

Il 5 novembre 2015  Maurizio Falcioni ottiene uno sconto di pena: 16 anni.

Maurizio si chiama anche il padre di Chiara, che ogni giorno condivide come la mamma, Danielle, la sua storia e tutto ciò che accade a questa ragazza che dal coma si è risvegliata ma "che vivrà per sempre una vita senza nessun appello".



Chiara aveva 19 anni ed era una supertifosa della Lazio il 3 febbraio 2014. Da più di 2 anni si trova immobile, imprigionata in un corpo con gli occhi che vorrebbero parlare.

GUARDATE QUESTO VIDEO... 




Chiara attualmente si trova in una stanza d'ospedale al Santa Lucia di Roma,  con accanto i suoi genitori che ogni giorno percorrono chilometri e chilometri, per starla accanto. La mamma affronta quasi 3 ore di viaggio all'andata ed altrettanti al ritorno: chissà quanta sofferenza nel suo cuore e nel cuore del papà nel vederla ridotta così, per colpa di un massacro, avvenuto in uno scantinato.

Io la storia di Chiara l'ho scoperta qualche mese fa, da Facebook: non riesco a non seguirla ogni giorno, nei suoi lievissimi miglioramenti, nei luoghi virtuali a lei dedicati (perchè purtroppo di non virtuale è rimasta solamente lei, in quel letto o su quella carrozzina immobile... ).

Presto Chiara, che non può al momento avere una casa adatta a lei, finirà in un centro per anziani, molti non autosufficienti.

Chiara, io voglio dedicare la ripartenza del mio blog (e i mille pensieri che a volte mi frullano per la testa e mi stressano) a te.
Una storia allucinante, tenuta viva da chi ti vuole davvero bene, ma davvero assurda e dolorosa.



Ciao Chiara, questa sera avevo voglia di parlare di te.

Un abbraccio anche ai tuoi genitori ed alla tua nonna... ti vogliono davvero bene.

Grande indignazione per chi in un pomeriggio di fine inverno ha potuto ridurti così ed a chi non prevede per quest'essere una giusta pena... 

L'amore è ben altro ed una ragazza come te, e come me, merita solo quello, nei mille caos della vita... non di certo di tutto questo.

Ciao Chiara! Buonanotte!

Laura

lunedì 28 settembre 2015

Un ciao sincero a Roberta. #RIP

Avete presente quei momenti di relax trascorsi scorrendo la Home di Facebook una domenica sera qualunque? Ecco io, ieri sera, mi sono imbattuta nella foto di questa bella ragazza, cercando news su un evento del partito che seguo organizzato negli ultimi giorni in provincia di Brescia.

Oggi purtroppo questa ragazza non ce l'ha fatta. Un malore, in una discoteca sul mio Lago di Garda, a Desenzano, paese in cui ho frequentato il liceo.

Non la conoscevo, ma ho scoperto che - sempre sul social network più famoso del mondo - avevamo 128 contatti in comune. Ho scoperto che aveva pensieri simili ai miei. Ho scoperto che come me - che lo scorso anno avevo partecipato alla precedente edizione di questo evento formativo - anche lei amava scattare fotografie con gli amici e anche con gli esponenti politici coinvolti nei diversi dibattiti. Soprattutto ho scoperto che in questo periodo difficile, per il nostro Paese e per la politica, anche lei, in fondo, ci credeva ancora in un futuro da costruire, come me. 

Personalmente non la conoscevo, ma la sua scomparsa mi addolora molto.

Solo qualche mese fa ho perso la mia amata nonna. Anche lei in molti punti mi assomigliava. 
Non scrivevo più sul blog dal 26 febbraio scorso, quando tornando a casa per il weekend ho visto la Nonna Ada male come non mai. I mesi successivi sono stati ben peggiori, un declino veloce e inarrestabile, fino agli ultimi giorni in cui io che volevo andare a trovarla ogni volta che ero a Peschiera, non avevo più voglia di vederla stare così male, immobile, senza coscienza.. lei che mi correva incontro con ogni forza e che stravedeva per la sua nipotina.

Questa brutta storia di Roberta mi ha fatto venire una voglia irrefrenabile di scrivere ancora un post.

Purtroppo siam tutti qui per un tempo limitato e la brutta storia di Roberta mi ha fatto emergere con forza questi pensieri. Siamo qui e tra un attimo potrebbe essere tutto finito: noi, le nostre preoccupazioni, le nostre speranza, il nostro lavoro, la nostra fatica passano. Quello che resta è il ricordo che lasciamo di noi. E ciò che abbiamo fatto. Non sappiamo quante ore, giorni, mesi ed anni avremo ancora per fare quello che vorremmo, per realizzare i nostri obiettivi, per mettere passione. Dobbiamo cercare di vivere al meglio, ogni attimo, anche quelli peggiori, ricordandocelo.

Mi spiace molto per questa ragazza. Ciao Roberta... Ti avrei conosciuta volentieri, ma purtroppo non c'è stata occasione, sei andata via troppo presto.

Riposa in Pace. 



PS: Questa foto - che lei aveva messo come foto del profilo - è proprio dello scorso anno. Anche lei era a Forza Futuro 2014, come me. Quella sotto invece è proprio con noi, lo scorso anno....


giovedì 26 febbraio 2015

Forza Nonna! Questo post lo voglio dedicare a te!

Avere davanti un foglio (o uno sfondo) bianco e non sapere quali parole scrivere (o digitare) non ho ricordi di quando mi sia capitato l'ultima volta.
Eppure stasera, tornando sul mio blog, aprendo un nuovo post, ho quasi difficoltà a premere i tasti del PC.

Sono qui a Milano, nella città che a me piace un sacco (nonostante a molti possa sembrare strano, è bella e le ho dedicato pura una pagina (https://www.facebook.com/dallacittacheaMIamo). Lavoro tanto e tra giornate (e serate) in ufficio con mille cose da fare (e a volte con tanta ansia) sono soddisfatta di me, che giorno dopo giorno sto diventando sempre un po' più grande.

Dopo questo preambolo vengo a ciò di cui non vorrei parlare, ma ho bisogno di farlo.
Chi mi conosce bene dovrebbe sapere che io parlo tanto, ma mi è molto difficile parlare di ciò che ho davvero a cuore. Chi mi conosce bene di sicuro sa che preferisco scrivere, perchè mi fa star meglio, da sempre.

Sono parecchio turbata perchè la mia nonna, la nonna Ada, ultimamente sta male. Mamma e papà sono lì con lei e per telefono stasera ho saputo che sono in ospedale. Nelle ultime settimane è stato un via vai tra casa di cura ed ospedale. Sono giorni difficili e (anche se spesso sembro non esprimere i miei pensieri e i miei sentimenti) mi sento molto pensierosa ed anche triste.

Sabato e domenica scorsa l'ho vista la nonna, come non l'avevo mai vista.
Lei, che ogni volta che mi vedeva si alzava sempre in piedi con energia, nonostante gli acciacchi, nonostante facesse fatica ormai a camminare, sempre contentissima, venendomi in contro.
Lei che c'è sempre stata. Lei che ha sempre stravisto per me.
Fin da quando ero piccola, ha sempre vissuto esattamente nell'appartamento sotto quello in cui vivevo con mamma e papà, dedita al lavoro nella edicola-tabaccheria. Ci son stati periodi di alti e bassi anche nella mia famiglia, ma lei ne ha sempre fatto parte e per me è sempre stata importante.
L'ultimo weekend l'ho sentita urlare frasi sconnesse, l'ho vista in un breve momento di lucidità sentirsi molto dispiaciuta perchè "è sempre stata felice di vedermi, ma quel momento no, non lo era".
Ha passato giorni e giorni senza mangiare, ormai dorme quasi sempre e spesso quando si sveglia non è lucida. Vederla così mi ha fatto male, davvero, e mi fa ancor più male sapere che sta passando un momento così brutto.
Mi dà fiducia sapere che con lei ci sono mamma e papà, certamente. Ma sono parecchio triste.
Forse chi trascorre le giornate con me non lo percepisce,perchè ho imparato pian piano a far trapelare poco di me (della vera me...), però tra un sorriso e l'altro penso a questo, anche tra una slide ed una riunione talvolta ci penso.

Che dire? La vita è così... è un passare, un giorno dopo giorno, facendo tanto, mentre poi intorno a te accade tutto e quel che accade a volte ti passa accanto, a volte è un po' lontano, ma in certi casi entra dentro, dentro tanto.

Io sono qui, a Milano. A casa ormai torno ogni 2 o 3 settimane. Le giornate qui sono intense, gli impegni moltissimi, il tempo sempre meno. Basta poco però, purtroppo a volte basta un momento brutto, per ricordare ciò che conta davvero, ciò che è in te, nella tua vita, nel tuo essere e nemmeno tanti giorni e nemmeno dei chilometri e delle distanza possono scalfire.

Nonna questo post è per te, anche se non lo leggerai mai.
Forza Nonna! Tu per me hai sempre spalancato gli occhi e le braccia, io sono un po' diversa, sono un po' meno espressiva forse, ma ti ho sempre voluto tantissimo bene. Grazie di esserci sempre stata e mi fa piacere che tu straveda per me, anche ora.

Ti voglio bene!


Ps: Questa foto l'ho scattata pochissimi mesi fa: siamo belle no, io e la mia nonna?

A voi che passate per il mio blog, a chi di voi mi conosce molto e a chi passa di qui per caso... scusate per questo Post un po' troppo personale. Scusate davvero, ma avevo bisogno e voglia di scriverlo, da giorni.