Apro le pagine web dei principali giornali italiani...
Corriere
http://www.corriere.it/cronache/foto/05-2013/corigliano/omicidio/corigliano-sedicenne-uccisa-fidanzatino_2699857c-c5df-11e2-91df-63d1aefa93a2.shtml#3
http://www.corriere.it/cronache/13_maggio_26/sedicenne-bruciata-corigliano-macri_94f316f2-c5ec-11e2-91df-63d1aefa93a2.shtml
Repubblica
http://www.repubblica.it/cronaca/2013/05/26/news/ho_agito_per_un_raptus_di_gelosia_l_omicida_di_cosenza_confessa-59658750/?ref=HRER1-1
IlGiornale
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/cosenza-uccisa-15-anni-accoltellata-e-poi-bruciata-fidanzato-920915.html
Il Sole 24 Ore
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-05-26/uccisa-coltellate-bruciata-sedici-141211.shtml?uuid=Abvk1KzH
Sono solo alcuni esempi non voglio annoiarvi.
Sto solo riflettendo sulle parole utilizzate in questi articoli.
"Fidanzatino", "fidanzato", "gelosia", "immaturità"...
Scrivere in modo soft, in modo politically correct, in modo light è obbligatorio, cari giornalisti?
Le parole che emergono con forza dai vostri articoli, come quelle che ho indicato io sopra, sono messaggi pericolosissimi...
Cari giornalisti... Non leggono i vostri articoli solo persone tranquille, persone serene, persone intellettuali e persone che amano pensare... i vostri articoli sono letti da tutti...
Cari giornalisti... Abbiate la forza e il coraggio di usare parole forti, pesanti e chiare per condannare l'azione di questo mostro, di questo schifoso, di questo assassino.
Cari giornalisti, essere giornalisti non è solo prendere le notizie dall'Ansa o dai vostri portali di ricerca e riportarle... essere giornalisti dovrebbe essere molto molto di più di semplice riportare la cronaca...
Certo on line l'immediatezza dell'informazione è un valore importante e primario, ma proprio on line i vostri articoli corrono veloci tra blog, facebook, twitter... vengono letti da milioni di persone e anche da giovanissimi...
Usate parole forti e di condanna per questo individuo e per queste storie simili.
Un giornalista vero non scrive solo le notizie, le sente proprie...
Scusate lo sfogo, sapete la vostra categoria mi sta a cuore...
Adoro i giornali e adoro gli articoli...
Però davvero queste storie andrebbero raccontate in modo diverso.
Troppo buonismo, troppo definire in modo "soft" questi episodi e gli autori di tali scempi è pericoloso... soprattutto on line... soprattutto sul web, che deve essere uno strumento per arricchire e rafforzare il ruolo dell'informazione... il ruolo dei giornalisti....
Senza frasi fatte, senza frasi buone, senza definizioni "educate"..
Persone come quel ragazzo non sono gelose, non sono fidanzati e non sono amanti.... sono ASSASSINI, MOSTRI, VIOLENTI e non sono SOCIALMENTE DEBOLI, TURBATI, INSICURI, GELOSI... sono DELINQUENTI...
Scusate lo sfogo...
domenica 26 maggio 2013
venerdì 24 maggio 2013
Il web ci rende liberi? Incontro in Unicatt con Gianni Riotta
Qual è secondo voi l'azione che ho compiuto poco dopo essere rientrata in casa questa sera?
Ho acceso il pc, mi sono connessa ad internet e sono entrata su Facebook e su Twitter. Durante il giorno, essendo in ufficio, lancio qualche messaggio veloce, aggiorno gli stati e scambio "menzioni" utilizzando principalmente il cellulare, nelle brevi pause sul lavoro.
Eh sì, il web.
Oggi pomeriggio sono tornata nell'università nella quale ho vissuto 5 indimenticabili anni della mia vita proprio per assistere all'incontro di presentazione del libro Il web ci rende liberi? di Gianni Riotta.
Appena ho varcato il portone di ingresso, camminando tra i chiostri, ho iniziato a riflettere. Mi sentivo bene, dopo mesi lontana dalle aule e dai corridoi nei quali ho studiato, combattuto, sorriso, trattenuto lacrime, ho sentito quanto, nonostante il tempo trascorso, i luoghi nei quali si vive un po' ci apparterranno per sempre.
Tornando alla presentazione del libro, l'incontro, presso la Libreria Vita e Pensiero, è stato impostato sul dialogo. Il Professore, nonchè giornalista, Giovanni Santambrogio, insieme a numerosi studenti ha animato un dibattito molto interessante, con domande e anche qualche sorriso, con uno dei più importanti giornalisti italiani.
Si è parlato di web, internet, twitter....
Gianni Riotta ha espresso molte idee, rispondendo alle numerose questioni poste sia dal docente che dal pubblico.
In particolare mi ha colpito il suo sottolineare l'assenza di una separazione tra ciò che è reale e ciò che è virtuale.
La realtà ci regala ogni giorno eventi straordinari su cui riflettere, su cui pensare.
Il web è uno specchio della società in cui viviamo e risente del clima di forte risentimento sociale che sta interessando attualmente la società italiana dove, molto spesso, l'opinione pubblica mixa corruzione, sprechi, disoccupazione, recessione e crisi e dove, il Paese, ha da ormai troppo tempo smesso di crescere.
Molto interessanti, a mio parere, anche le riflessioni sul ruolo, e l'importanza, dell'informazione e del giornalismo.
Interpellando molti direttori e redattori si sentirà spesso affermare che il web ha portato alla crisi dei giornali e dell'informazione... in realtà l'innovazione della rete, le connessioni veloci, la grandissima quantità di risorse disponibili in tempo reale rappresentano una sfida.
L'informazione che viaggia attraverso i social network, i blog e la rete permette di fornire informazione non più alle masse come qualche decennio fa, ma agli individui.
Il giornalismo professionale di fronte all'emergere di nuovi canali di comunicazione e diffusione di notizie mantiente un ruolo centrale quale garanzia, controllo, autorevolezza.
Il giornalismo è avere idee ma continuare ad interrogarsi sugli eventi che la realtà propone, mantenendo la capacità di stupirsi e cambiando idee quando la realtà contraddice le proprie, riuscendo a raccontare e a spiegare tutto ciò che costantemente si evolve.
Ho colto veramente molta passione nel discorso di Gianni Riotta.
L'incontro di oggi presso la libreria della mia università mi ha lasciata molto soddisfatta.
Appena rientrata a casa non ho potuto fare a meno di aprire il mio blog e digitare, lettere dopo lettera, questo post.
Chi di voi mi conosce bene saprà che io adoro scrivere. Quando ero al liceo sognavo di diventare una giornalista. La passione per l'economia e la finanza nel frattempo è cresciuta e ho concluso da pochi mesi il mio percorso accademico in Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative. Come ho scritto altre volte, però, non sono una giornalista, ma non ho mai smesso di sentirmi un po' tale....
Il web mi consente di scrivere, esprimere opinioni, twittare, confrontarmi e questo uso del web lo nobilita, come diceva Gianni Riotta oggi, rendendolo uno strumento importante e ricco, a differenza del suo uso più negativo, come strumento per offendere, diffondere violenza, odio e divisioni.
Ho pensato di raccogliere in queste righe alcuni pensieri e alcune sensazioni che si intrecciavano nella mia mente.
Colgo l'occasione per ringraziare la Libreria Vita e Pensiero, il Professore Santambrogio, i suoi studenti e ovviamente Gianni Riotta per l'interessante occasione di riflessione e confronto di oggi pomeriggio.
Appena possibile leggerò sicuramente il libro e, ovviamente, ne consiglio la lettura anche a tutti coloro che hanno voglia di comprendere e di pensare, in questo mondo sempre più virtuale ma che ha bisogno di non perdere i propri valori.
Ho acceso il pc, mi sono connessa ad internet e sono entrata su Facebook e su Twitter. Durante il giorno, essendo in ufficio, lancio qualche messaggio veloce, aggiorno gli stati e scambio "menzioni" utilizzando principalmente il cellulare, nelle brevi pause sul lavoro.
Eh sì, il web.
Oggi pomeriggio sono tornata nell'università nella quale ho vissuto 5 indimenticabili anni della mia vita proprio per assistere all'incontro di presentazione del libro Il web ci rende liberi? di Gianni Riotta.
Appena ho varcato il portone di ingresso, camminando tra i chiostri, ho iniziato a riflettere. Mi sentivo bene, dopo mesi lontana dalle aule e dai corridoi nei quali ho studiato, combattuto, sorriso, trattenuto lacrime, ho sentito quanto, nonostante il tempo trascorso, i luoghi nei quali si vive un po' ci apparterranno per sempre.
Tornando alla presentazione del libro, l'incontro, presso la Libreria Vita e Pensiero, è stato impostato sul dialogo. Il Professore, nonchè giornalista, Giovanni Santambrogio, insieme a numerosi studenti ha animato un dibattito molto interessante, con domande e anche qualche sorriso, con uno dei più importanti giornalisti italiani.
Si è parlato di web, internet, twitter....
Gianni Riotta ha espresso molte idee, rispondendo alle numerose questioni poste sia dal docente che dal pubblico.
In particolare mi ha colpito il suo sottolineare l'assenza di una separazione tra ciò che è reale e ciò che è virtuale.
La realtà ci regala ogni giorno eventi straordinari su cui riflettere, su cui pensare.
Il web è uno specchio della società in cui viviamo e risente del clima di forte risentimento sociale che sta interessando attualmente la società italiana dove, molto spesso, l'opinione pubblica mixa corruzione, sprechi, disoccupazione, recessione e crisi e dove, il Paese, ha da ormai troppo tempo smesso di crescere.
Molto interessanti, a mio parere, anche le riflessioni sul ruolo, e l'importanza, dell'informazione e del giornalismo.
Interpellando molti direttori e redattori si sentirà spesso affermare che il web ha portato alla crisi dei giornali e dell'informazione... in realtà l'innovazione della rete, le connessioni veloci, la grandissima quantità di risorse disponibili in tempo reale rappresentano una sfida.
L'informazione che viaggia attraverso i social network, i blog e la rete permette di fornire informazione non più alle masse come qualche decennio fa, ma agli individui.
Il giornalismo professionale di fronte all'emergere di nuovi canali di comunicazione e diffusione di notizie mantiente un ruolo centrale quale garanzia, controllo, autorevolezza.
Il giornalismo è avere idee ma continuare ad interrogarsi sugli eventi che la realtà propone, mantenendo la capacità di stupirsi e cambiando idee quando la realtà contraddice le proprie, riuscendo a raccontare e a spiegare tutto ciò che costantemente si evolve.
Ho colto veramente molta passione nel discorso di Gianni Riotta.
L'incontro di oggi presso la libreria della mia università mi ha lasciata molto soddisfatta.
Appena rientrata a casa non ho potuto fare a meno di aprire il mio blog e digitare, lettere dopo lettera, questo post.
Chi di voi mi conosce bene saprà che io adoro scrivere. Quando ero al liceo sognavo di diventare una giornalista. La passione per l'economia e la finanza nel frattempo è cresciuta e ho concluso da pochi mesi il mio percorso accademico in Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative. Come ho scritto altre volte, però, non sono una giornalista, ma non ho mai smesso di sentirmi un po' tale....
Il web mi consente di scrivere, esprimere opinioni, twittare, confrontarmi e questo uso del web lo nobilita, come diceva Gianni Riotta oggi, rendendolo uno strumento importante e ricco, a differenza del suo uso più negativo, come strumento per offendere, diffondere violenza, odio e divisioni.
Ho pensato di raccogliere in queste righe alcuni pensieri e alcune sensazioni che si intrecciavano nella mia mente.
Colgo l'occasione per ringraziare la Libreria Vita e Pensiero, il Professore Santambrogio, i suoi studenti e ovviamente Gianni Riotta per l'interessante occasione di riflessione e confronto di oggi pomeriggio.
Appena possibile leggerò sicuramente il libro e, ovviamente, ne consiglio la lettura anche a tutti coloro che hanno voglia di comprendere e di pensare, in questo mondo sempre più virtuale ma che ha bisogno di non perdere i propri valori.
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